Giovanardi (Idea): “Se la CAI non fornirà le informazioni richieste da più di un anno, la Russia sospenderà l’adozione di bambini russi da parte dell’Italia”.

giovanardi2L’intervento del governo italiano e della Cai (Commissione per le adozioni internazionali) per evitare il congelamento dei rapporti con la Russia sulla questione delle adozioni. A chiederlo è il senatore Carlo Giovanardi (Idea) in un interpellanza presentata al Presidente del Consiglio e al Ministro degli Esteri per sapere quali iniziative intendano prendere verso un Paese “dal quale proviene circa un terzo dei bambini adottati dalle famiglie italiane all’estero“.

Nell’interpellanza Giovanardi ricorda che la vice Presidente del Comitato del Consiglio della Federazione per gli Affari Costituzionali e l’Edificazione dello Stato, Elena Mizulina, in relazione alla proposta del Difensore Civico dell’Infanzia, Pavel Astakhov, di una moratoria dell’adozione dei bambini russi in Italia,ha invitato l’Italia a fornire esaurienti spiegazioni sul decesso di un bambino adottivo russo nel luglio del 2014, minacciando in caso contrario di sospendere o addirittura di vietare l’adozione di bambini russi da parte dell’Italia“.

Spiegazioni sono state chieste, informa il parlamentare, anche in relazione “al caso di un cittadino italiano di 52 anni che a Volgograd sarebbe stato accusato di presunte percosse al loro bambino adottato di otto anni, un orfano dell’Orfanatrofio di Kamyshin“.

Secondo la Mizulina, spiega Giovanardi, “è trascorso già più di un anno senza che da parte italiana sia stato dato alcun chiarimento e quindi esiste la possibilità di porre la questione della denuncia dell’accordo bilaterale sulle adozioni in forza fra i nostri Paesi“.

L’Ombudsman del Presidente della Federazione russa per i diritti dell’Infanzia Pavel Astakhov – conclude Giovanardi – in diretta al canale Russkoy sluzhby novostey ha suggerito un temporaneo congelamento delle adozioni dei bambini russi da parte di italiani, se l’Italia non farà avere la documentazione su questi due casi, fissando il termine del 16 giugno entro il quale l’Italia dovrebbe dare spiegazioni“.

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