Etiopia, ritardi nelle procedure adottive. Il Dipartimento di Stato Usa impegnato nel dialogo con i funzionari africani: presto una delegazione americana ad Addis Abeba

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Ancora ostacoli sulle strade che portano i bambini abbandonati africani verso le loro famiglie pronte ad accoglierli. I nuovi ritardi nelle procedure adottive arrivano dall’Etiopia, causati da una serie di cambiamenti  avvenuti all’interno del governo di Addis Abeba negli ultimi mesi che confermano i problemi di efficienza del settore delle adozioni internazionali nel Paese africano. Ne da notizia sul suo sito istituzionale il Dipartimento di Stato Americano, in seno al quale opera l’Autorità centrale per le adozioni internazionali degli Stati Uniti. Lo stesso Dipartimento di Stato comunica anche che, a breve, una delegazione dell’Ufficio per le questioni dei minori si recherà nel Paese africano per incontrare i funzionari locali e discutere con loro le politiche relative proprio alle adozioni. La decisione dell’Autorità Centrale Usa di inviare una rappresentanza in Etiopia segue di qualche mese l’analoga missione svolta dai funzionari francesi a febbraio, in seguito alla quale Parigi decise di sospendere le adozioni internazionali nel Paese del Corno d’Africa.

La visita delle delegazione Usa si inserisce nel quadro dell’impegno assunto dalle istituzioni americane a cercare ogni possibile occasione per concordare, con i loro colleghi di Addis Abeba, una soluzione tempestiva e trasparente di tutti casi pendenti di adozione internazionale di bambini etiopi da parte di famiglie statunitensi. L’ambasciata Usa in Etiopia ribadisce infatti il continuo confronto tra il Dipartimento di Stato e i funzionari africani e tra la stessa ambasciata americana e il governo etiope in merito alle procedure adottive.

Nello specifico, le istituzioni Usa  denunciano le recenti maggiori difficoltà incontrate nel rapportarsi con i funzionari di Addis Abeba: relazioni a volte necessarie per portare a compimento gli iter per l’adozione dei minori. Ora, infatti, l’Etiopia richiede all’Ambasciata americana di rivolgersi al ministero degli Affari Esteri per potersi rapportare con gli altri interlocutori istituzionali, con conseguenti ulteriori ritardi nelle procedure adottive.

Nel mese di febbraio – precisa inoltre il sito americano – sono avvenuti molti cambi di personale all’interno del MOWCA, l’Autorità Centrale etiope. Ciò ha comportato ulteriori difficoltà nella gestione degli iter e dei relativi ritardi.

A tutto ciò va aggiunto un blocco delle analisi dei dossier dovuto alla sospensione di due mesi, prevista per agosto e settembre, delle attività dei Tribunali etiopi competenti.

La notizia relativa ai nuovi ostacoli nei procedimenti adottivi dei bambini etiopi arriva dopo la decisione di diversi Paesi, da ultimo la Francia, di sospendere le adozioni internazionali in Etiopia. Una scelta, quella operata dall’Autorità Centrale francese, motivata dalla necessità di garantire “l’etica e la sicurezza giuridica delle procedure”.

Ancora una volta, quindi, l’Autorità Centrale degli Stati Uniti comunica tempestivamente gli sviluppi relativi a situazioni di ritardo degli iter adottivi. In tal modo le famiglie americane in attesa di portare a casa i propri figli possono costantemente informarsi sugli sviluppi delle loro procedure adottive. Esattamente il contrario di quanto continua ad avvenire in Italia, dove sul sito della Commissione Adozioni Internazionali non compare alcuna notizia relativa ai ritardi degli iter adottivi in Etiopia. Nonostante in Italia siano ben 8 gli enti autorizzati accreditati a operare per le adozioni internazionali nel Paese africano. Alle famiglie italiane in attesa, quindi, non resta che informarsi sui siti delle Autorità Centrali degli altri Paesi.

 

Fonte: Dipartimento di Stato Usa