Siria. La denuncia dell’Onu: “Ad Aleppo catastrofe umanitaria senza precedenti”. E il volto di un bambino coperto di sangue e polvere racconta il dramma di un popolo

bambino aleppoC’è un’immagine che sta facendo il giro del mondo. Quella di un bambino siriano di 5 anni, che guarda davanti a sé con occhi vitrei, sotto shock, con il volto pieno di sangue, ricoperto di polvere dalla testa ai piedi. Un’immagine che racconta meglio di mille parole il dramma di Aleppo, ex meta di turisti e pellegrini e da 4 anni trasformata in un campo di battaglia tra forze governative e ribelli. A quasi un anno di distanza da quella di Aylan – il bambino di 3 anni trovato morto su una spiaggia della Turchia dopo essere annegato nel tentativo di raggiungere l’Europa – un’altra fotografia di un bambino siriano documenta la sofferenza di un’intera popolazione (un’immagine forte che potrebbe turbare i lettori; la foto è lo screenshot tratto da un video realizzato dall’organizzazione Aleppo Media Center).

Anche di lui sappiamo il nome. È stato identificato come Omran ed è uno dei 15 piccoli feriti nel bombardamento che ha colpito Aleppo nella notte tra il 16 e il 17 agosto. A Omran è andata “bene”. Ha riportato una ferita alla testa ed è stato soccorso dalle ambulanze che lo hanno trovato coperto dalle macerie della sua casa, nel quartiere di Qaterji. È stato medicato all’ospedale e dimesso qualche ora dopo. Secondo quanto documentato da un’organizzazione di attivisti locali, il bambino sarebbe salito sull’ambulanza terrorizzato, con i piedi scalzi, senza neanche trovare le lacrime per piangere. Conservandole forse per quando verrà a sapere la sorte delle persone a lui più care. Una sorte per ora ignota: non si sa ancora, infatti, che fine abbiano fatto i suoi genitori e i suoi fratelli. Ancora una volta, quindi, a fare le spese di questa guerra interminabile sono i civili innocenti, a cominciare dai bambini.

Forte, in questo senso, il disperato appello che arriva dal segretario generale delle Nazioni Unite. Nell’ultimo rapporto al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Ban Ki-moon ha lanciato l’allarme sul rischio che ad Aleppo si verifichi “una catastrofe umanitaria senza precedenti”. Da qui l’esortazione alle grandi potenze mondiali impegnate nei combattimenti a raggiungere rapidamente un accordo per il cessate il fuoco e la denuncia di “attacchi indiscriminati condotti nelle aree residenziali, anche attraverso l’uso di bombe a botte, nei quali rimangono uccise centinaia di civili, tra cui decine di bambini”.

È di 33 persone, infatti, il bilancio delle vittime degli ultimi attacchi sferrati sia dalle forze lealiste e dai loro alleati che dai ribelli antigovernativi.

Ma i pericoli non arrivano solo dai combattimenti. I 130mila minori che vivono ad Aleppo rischiano di morire ogni giorno anche a causa dell’assenza di cibo, di elettricità e di acqua.

È per questo che proprio quella di Aleppo è una delle 4 aree di intervento di Amici dei Bambini a sostegno della popolazione siriana. Con la sua campagna Non lasciamoli soli, Ai.Bi., in collaborazione con i suoi partner locali, sta continuando a portare cibo, assistenza psico-sociale e protezione a migliaia di bambini che a causa della guerra hanno perso la propria casa e sono andati a ingigantire il numero degli sfollati interni: quasi 8 milioni di persone, di cui 5 milioni di minori, che rappresentano una vera emergenza nell’emergenza. Con una tua donazione potrai restituire a questi bambini una speranza per un futuro di pace nella propria martoriata terra.

 

Fonti: Avvenire, Askanews