Calais. La Gran Bretagna pronta a costruire un muro anti-migranti. Ignorato l’appello di papa Francesco a ridurre le distanze tra i popoli

giungla-di-calaisI tabloid inglesi l’hanno già soprannominato “la Grande Muraglia di Calais”. È il muro che il governo di Londra si appresta a far costruire nella cittadina francese che si affaccia sulla Manica, attorno all’autostrada che porta all’imbarco dei traghetti per Dover e del tunnel per i treni che passano sotto il Canale. Obiettivo: frenare l’esodo verso la Gran Bretagna dei migranti accampati nella “Giungla” di Calais, il campo profughi in cui almeno 7mila persone vivono in tende e baracche ammassate a ridosso del porto industriale.

Per la costruzione del muro – un chilometro di lunghezza per 4 metri di altezza -, il governo di Theresa May ha raggiunto un accordo con la Francia. Il costo previsto, tutto a carico di Londra, è di 1,9 milioni di sterline da attingere dai fondi pubblici del pacchetto anglo-francese destinato a finanziare maggiori misure di sicurezza al confine. Secondo quanto affermato dal sottosegretario britannico per l’Immigrazione Robert Goodwill, che si è detto fiducioso dell’efficacia del progetto, i lavori inizieranno entro la fine di settembre e termineranno prima del 31 dicembre.

Parole che contraddicono quelle di papa Francesco che, a fine giugno, a pochi giorni di distanza dal referendum sulla Brexit, aveva messo in guardia dall’“area di divisione” sempre più presente tra i popoli. “La fratellanza è migliore delle distanze – aveva detto Bergoglio -, i ponti sono migliori dei muri. Quei muri che, spiegò il Papa in quell’occasione, sono espressione di uno scarso senso di accoglienza da parte della nostra società.

Proprio come questa decisione del governo inglese dimostra nei confronti di migliaia di uomini, donne e bambini – molti dei quali non accompagnati – in fuga da Paesi come Afghanistan, Siria, Eritrea, Sudane e Pakistan. L’unico obiettivo degli abitanti della “Giungla” di Calais è nascondersi su uno dei Tir diretti in Gran Bretagna per ricongiungersi a un parente o un amico e chiedere asilo. Chi può paga un trafficante. Ma la maggior parte non ha abbastanza soldi e sfida la sorte. Tutti, tra poco, si troveranno davanti l’ennesimo muro della Storia.

 

Fonti: Avvenire, Corriere della Sera, La Repubblica