Adozioni internazionali. I gruppi di fratelli vengono sempre considerati “bambini con bisogni speciali”?

Buongiorno Ai.Bi.

Vi scrivo perché ho bisogno di fare un po’ di chiarezza tra le mie idee in merito all’adozione internazionale. Io e mio marito ci siamo affacciati solo da poco tempo in questo mondo e stiamo cercando di capirci qualcosa in più. Premetto che, potendo fortunatamente contare su un buon reddito e avendo un appartamento piuttosto grande, vorremo dare la disponibilità ad accogliere dei fratelli. Vorremmo infatti garantire a dei fratellini abbandonati la possibilità di essere accolti tutti insieme e di non doversi dividere. Abbiamo sentito dire che alcuni bambini vengono classificati come “minori con bisogni speciali”. Anche i gruppi di fratelli vengono inseriti in questa categoria? Come funziona la loro adozione?

Grazie per le informazioni,

Emilia

 

cbernicchi-fotoCara Emilia,

secondo quanto stabilito dal Permanent Bureau de L’Aja, ci sono 3 categorie di minori classificati come “con bisogni speciali”: quelli dai 7 anni di età in su, quelli con problemi sanitari e i gruppi di fratelli. Riguardo a questi ultimi, però, L’Aja li considera “con bisogni speciali” solo se composti da almeno 3 membri. Le coppie di fratelli non vengono quindi classificati in questa categoria.

La disponibilità espressa da lei e suo marito per l’accoglienza di una fratria è senza dubbio molto apprezzabile: purtroppo non sono molte le coppie di aspiranti genitori adottivi disposti ad accogliere un gruppo di fratelli completo.

Le spiego ora come avviene in generale l’adozione di una fratria. Il tentativo comune a tutti i Paesi è quello di mantenere uniti i gruppi di fratelli in caso di adozione. Si tratta di bambini che hanno già patito le sofferenze dell’abbandono e si cerca quindi di evitare loro gli ulteriori traumi derivanti dall’eventuale separazione. Tuttavia, le Autorità dei Paesi di origine effettuano una valutazione caso per caso. Le situazioni che si possono presentare, infatti, sono molto diverse. A volte si valuta che la fratria non possa essere separata perché il legame tra i suoi componenti è così forte che un’eventuale separazione potrebbe causare loro traumi eccessivi. In altri casi, al contrario, si sceglie di dividere un gruppo di fratelli perché la separazione viene ritenuta la soluzione migliore per i minori in questione.

Bisogna poi tenere presente le normative di ciascun Paese. In Ucraina, per esempio, la legge sulle adozioni internazionali vieta esplicitamente la divisione dei gruppi di fratelli. Brasile e Colombia, invece, non la proibiscono in assoluto, ma cercano di evitarla il più possibile. Altri Paesi ancora ammettono la divisione solo in caso di fratrie numerose.

Quando si sceglie di separare i piccoli, si cerca di farlo nel modo più indolore possibile. Si persegue, per esempio, la possibilità che vengano adottati da coppie dello stesso Paese. Ci sono casi in cui più fratelli sono accolti da famiglie diverse, ma tutte legate allo stesso ente autorizzato: in tal modo, grazie a periodici e regolari incontri che le coppie adottive si impegnano ad assicurare, i componenti della fratria possono mantenere buoni rapporti. Spesso si ricorre anche a separazioni “parziali”: si verificano casi in cui 4 fratelli vengono divisi in 2 famiglie adottive dello stesso Paese, in modo che possano incontrarsi facilmente.

Un caro augurio per il proseguo del vostro percorso adottivo,

 

Cinzia Bernicchi

Consulente di Ai.Bi.