Rimborsi adozioni internazionali. Le famiglie esasperate scrivono a Mariaelena Boschi (Presidente CAI ): “Non abbiamo una lobby in Parlamento ma siamo cittadini ed elettori e quello che Le chiediamo è una risposta concreta”

BoschiLo scorso agosto sembrava essere cambiato il vento dalle parti di Villa Ruffo, sede della Commissione Adozioni Internazionali. La Cai aveva iniziato a fornire le prime risposte a una delle annose questioni che hanno caratterizzato gli ultimi anni in materia di adozioni internazionali nel nostro Paese: i rimborsi alle famiglie adottive.

Ma in realtà era solo fumo sugli occhi: infatti, al di là di qualche vaga risposta, nulla è cambiato. Nessuna notizia concreta ed esaustiva da parte della Cai e della sua presidente Mariaelena Boschi alle famiglie che esasperate e abbandonate a se stesse non sanno più come ottenere e pretendere ciò che gli spetta.

E allora centinaia di coppie, che hanno adottato negli anni scorsi e che sono ancora in attesa dei rimborsi, hanno impugnato “carta e penna” e scritto alla Boschi.

Gentile Ministro,

Le scrivo sollecitando la Sua attenzione nella Sua veste di Presidente della CAI. Sono un genitore adottivo che ha concluso il percorso di adozione internazionale nel 2011 e che, come previsto, ha prodotto istanza per il parziale rimborso delle spese sostenute, come disposto da apposito Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri; da ormai quattro sono in attesa, come altre centinaia di famiglie, di ricevere gli importi promessi a parziale sollievo delle spese sostenute nel complesso percorso dell’adozione internazionale che mi ha consentito la gioia immensa di un figlio, di un nuovo cittadino italiano, ma anche -finora- di vivere il rammarico di constatare il languire disinteressato di un’amministrazione svogliata e lontana.

Io, come altre famiglie (siamo credo alcune  centinaia, tra di noi in contatto tramite forum), non abbiamo una lobby in Parlamento che ci rappresenti ed ottenga uno stanziamento, un emendamento, una modifica alla Legge di Stabilità in discussione in questi giorni, però…siamo cittadini ed elettori e quello che Le chiedo qui è una risposta concreta…non tanto a me come cittadino, che pure forse la meriterei, ma proprio a questo gruppo di famiglie, presto chiamato ad una importante consultazione referendaria, al fine di comprendere se davvero ci si muove per risolvere problemi e cambiare il Paese o se Lei, il presidente Renzi e tutto questo Governo, abbiate invece diverse e personali mire.

Nell’attesa di un riscontro concreto, chiedo che nell’eventualità non fosse Lei in persona a leggere questa email, l’assistente incaricato ne colga l’importanza e la sottoponga con sollecitudine alla Sua cortese attenzione.

Franco Fiorentino

Un’email che viene pubblicata nello spazio social del Forum di Ai.Bi dove le coppie adottive si “incontrano”, si danno sostegno e si scambiano consigli e pareri. Come appunto Franco Fiorentino che nella “discussione” intitolata rimborso spese adozione internazionale pubblica l’ email inviata alla Boschi invitando le altre coppie a seguire il suo esempio.

Caso questo del resto non isolato. Altre volte, un altro genitore esasperato aveva scritto nello stesso forum Una vergogna !! quando noi dobbiamo dei soldi allo stato…ci perseguitano…quando lo stato DEVE qualcosa a noi…ci ignorano” o ancora “noi il 4 dicembre ricorderemo tutto Matteo stai sereno !!!!!”. E a rivendicare i rimborsi spettanti delle spese sostenute durante l’iter adottivo sono anche le coppie di “genitori adottivi” che lo scorso 7 novembre ha pubblicato il seguente tweet: “#rimborsiado: soldi stanziati e in #Cai o no, fa rabbia pensare che pallina da golf conta più di figlio desiderato”.

E dire che la stessa Boschi l’8 giugno scorso, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, aveva fatto chiarezza sulle risorse disponibili per rimborsare le famiglie adottive. Sbugiardando di fatto Della Monica che, in precedenza, aveva sostenuto che non ci fossero soldi disponibili. Boschi invece disse che questi soldi ci sarebbero e ammonterebbero a 20 milioni di euro, di cui 7,5 “derivanti da riporti relativi alle annualità precedenti” e 12,5 previsti dal Fondo per le adozioni internazionali.

Ma di sicuro ai genitori adottivi non è ancora arrivato neanche un centesimo.