Ho finalmente trovato lavoro e ora posso aiutare chi ha bisogno… ma se domani mi trovassi ancora disoccupato?

Buongiorno Ai.Bi.

Sono un giovane neolaureato che, per fortuna, pochi mesi dopo aver conseguito la laurea, ha già trovato un’occupazione. Niente di straordinario, certo: un impiego che mi terrà impegnato per un anno, ma che mi dà comunque la soddisfazione di iniziare a rendermi un po’ più autonomo dalla famiglia. Ecco, come vedete ho già citato due mie grandi fortune: un lavoro e una famiglia. So bene che non tutti possono dire altrettanto. E mi rattrista molto sapere che nel mondo milioni di bambini o di ragazzi non possono contare sul più importante dei due: una famiglia. Per questo vorrei devolvere una parte della mia retribuzione a qualche progetto solidale: aiutare un bambino in difficoltà da qualche parte del mondo o sostenere qualche iniziativa a supporto dell’infanzia. Il volontariato e la solidarietà hanno sempre fatto parte del mio bagaglio di valori: il primo pensiero che ho avuto nel momento in cui ho percepito il mio primo, pur modesto, stipendio è stato proprio quello di aiutare il prossimo.

Per tutti questi motivi dunque mi rivolgo a voi, conoscendo la vostra trentennale esperienza al fianco dei bambini abbandonati. Ho letto i vostri progetti di sostegno a distanza e vorrei capire degli aspetti un po’ più “tecnici”. Se decido di attivare un sostegno a distanza, come faccio a capire da quando è attivo? E quando termina? Quando il bambino sostenuto trova una famiglia o quando dovessi, eventualmente, decidere io di recedere? Ovviamente, nel caso in cui al termine del mio contratto di lavoro dovessi rimanere senza occupazione, non potrei proseguire il mio impegno solidale.

Grazie per le informazioni,

Antonio

 

MACCHINA-DA-SCRIVERE111Caro Antonio,

la sua sensibilità nei confronti del prossimo in difficoltà e, nello specifico, dei bambini abbandonati, è davvero ammirevole, soprattutto perché proveniente da un giovane come lei.

 

Vengo alle sue domande. Per quanto riguarda l’avvio del sostegno a distanza, una volta compilato il form, Ai.Bi. le invierà una mail di avvenuta attivazione. Qualche giorno dopo, le arriverà a casa, via posta, il cosiddetto “kit del sostenitore”, con tutte le informazioni relative al suo sostegno: la scheda sul Paese scelto e quella sul bambino sostenuto con la relativa fotografia. Ogni mese, inoltre, le verrà inviata la newsletter sui progetti di Sostegno a Distanza gestiti da Ai.Bi. nei vari Paesi del mondo e, una volta all’anno, un aggiornamento dettagliato sui progressi del bambino o del progetto sostenuto.

Ovviamente è possibile rinunciare al sostegno in qualsiasi momento. Nel caso in cui si faccia questa scelta, è sufficiente comunicarlo, preferibilmente con 3 mesi di preavviso, all’ufficio di competenza inviando una mail all’indirizzo sad@aibi.it oppure chiamando al numero 02/988221. Il sostegno non cessa però nell’eventualità in cui il bambino sostenuto trovi una famiglia o venga reinserito in quella di origine. Tali eventi, anzi, sono per noi una grande vittoria e dimostrano la buona riuscita del progetto di sostegno. Nel caso si presenti una di queste eventualità, quindi, Ai.Bi. lo comunicherà tempestivamente al sostenitore attraverso una relazione finale nella quale si proporrà anche la possibilità di proseguire il sostegno con un nuovo bambino o un nuovo progetto.

A presto,

 

Ufficio Stampa Ai.Bi.