Utero in affitto. La politica a favore della sentenza di Strasburgo: “La maternità surrogata non è un diritto, sia perseguita anche se commessa all’estero”

camera-dei-deputati350La sentenza della Corte europei dei diritti umani (Cedu) che ha affermato che un bambino nato da maternità surrogata non può essere considerato figlio della coppia committente non ha lasciato indifferente il mondo politico. Se le associazioni della galassia del Family Day hanno parlato di “una vittoria storica”, il pronunciamento dei giudici di Strasburgo ha raccolto pareri positivi anche dalle diverse forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione.

Tra gli esponenti politici che hanno commentato con favore la decisione della Cedu c’è Gian Luigi Gigli, deputato di Democrazia Solidale-Centro Democratico e presidente del Movimento per la vita, che l’ha definita “una sentenza che può essere solo salutata con speranza, come garanzia di una prospettiva giuridica di civiltà, in opposizione alla cultura dei desideri individuali”.  Lo stesso Gigli chiede però che ora “venga calendarizzata la proposta di legge perché il reato di maternità surrogata sia perseguibile anche se commesso all’estero. Questo perché, come spiega il collega di partito Lucio Romano, la pronuncia della Corte europea ha di fatto affermato che “la maternità surrogata non è un diritto e vietarla non lede i diritti umani”. I tentativi di riconoscere questa pratica, quindi, “significa disconoscere la dignità di ogni donna e di ogni figlio”. Rimanendo al gruppo parlamentare DeS-Cd, la deputata Milena Santerini considera la sentenza importante perché “contesta il principio del fatto compiuto in questo campo, in cui sono in gioco i diritti dei bambini”. Gli Stati che, come l’Italia, vietano il ricorso all’utero in affitto “hanno ora una conferma della linea politica”.

Sempre dalla maggioranza, si sono levate altre voci a sostegno della decisione dei giudici di Strasburgo. Che, secondo Antonio De Poli, vicesegretario vicario dell’Udc, “ristabilisce almeno in parte un quadro di verità sull’esigenza che la famiglia tradizionalmente intesa è funzionale alla vita. Sulla stessa linea Maurizio Lupi, presidente dei deputati di Area Popolare, che afferma che la sentenza “sancisce ciò che è evidente nell’esperienza di qualunque bambino: il diritto di nascere da una madre e un padre”.

Addirittura dal Partito Democratico non mancano prese di posizione a favore della decisione della Cedu. Per la deputata Emma Fattorini, per esempio, diventerà ora “più difficile aggirare il divieto di gestazione surrogata”.

Dal fronte dell’opposizione parla Eugenia Roccella, parlamentare di Idea, per cui la sentenza “è un importante riconoscimento della famiglia naturale”. E per Elena Centemero di Forza Italia “si è riconosciuta la possibilità di limitare in maniera concreta la surrogata”.

“Niente figli senza legame biologico, queste per noi è la natura – precisano Alessandro Pagano e Barbara Saltamartini della Lega-Noi con Salvini -. Invece serve la Corte Europea a ricordarcelo, con una sentenza, ultima di una schizofrenia giurisprudenziale affidata alla discrezionalità dei singoli giudici, senza tenere conto della sfera individuale e degli interessi del minore. Così come invece avviene per le adozioni internazionali che andrebbero rafforzate.

 

Fonti: Avvenire, La Repubblica, Corriere della Sera, SardiniaPost