Moldova. La ripresa delle adozioni internazionali: i primi ad arrivare in casa Ai.Bi. sono 3 fratellini con tanta ma tanta voglia di giocare: ” Addio serenità dei sabati pomeriggio”

Uno, due, tre… Stella!”. Una vocina di bambina fa la conta e nel frattempo, si sente in sottofondo un gran trambusto.

Stanno giocando a nascondino – racconta papà Guido con un filo di beata rassegnazione -: lei conta e i fratelli si nascondono per casa. Addio serenità dei sabati pomeriggio: siamo passati da un vissuto silenzioso a una gran bella rivoluzione!

Carla e Guido sono rientrati dalla Moldova lo scorso 14 aprile con i loro figli: Dumitrita di 4 anni, Mihail di 6 e Bogdan di 8, tre fratelli inseparabili che giocano insieme tutto il giorno. Arrivati a casa, in Puglia, con mamma e papà, hanno voglia di sperimentare tutto, hanno fretta di vivere la loro nuova, felice, vita da figli.

Oggi Mihail ha voluto partecipare a dei giochi sportivi e ha preso pure una medaglia per una gara di atletica – racconta per #iosonoundono Carla, che si occupa dei bambini a tempo pieno –  : vogliono fare amicizia, stare con gli altri bambini, giocare tutto il giorno. Se no ci sono gli amici o i cuginetti si divertono comunque tra di loro”. Mentre Bogdan è stato inserito, con gradualità, in prima elementare, i due fratellini più piccoli frequentano l’asilo e come raccontano i genitori si sono subito inseriti nelle rispettive classi.

La procedura di adozione in Moldova prevede tre viaggi, come accade per chi adotta in Federazione Russa: “La prima volta siamo rimasti nel paese un mese: dopo i primi incontri ci hanno affidato subito i bambini e siamo rimasti insieme in un appartamento – spiega il papà- . Siamo poi tornati per la sentenza di adozione e il terzo viaggio, lo scorso aprile, è servito per sbrigare le ultime procedure e tornare tutti a casa”.

La coppia pugliese aveva dato fin dall’inizio disponibilità per uno o più minori: “E’ arrivata poi questa proposta – ricordano – e abbiamo detto subito sì. Abbiamo pensato proprio al fatto che sarebbero stati in grado di farsi compagnia, di sostenersi a vicenda”.

Il trio è in effetti molto compatto: parlano già bene l’italiano, complici anche alcune lezioni di italiano svolte in Moldova durante il mese di affiatamento con mamma e papà.

I bambini sono vissuti in questi anni in una casa famiglia e sicuramente hanno avuto condizioni di vita e di crescita migliori dei bambini che vivono in istituto – dice Guido – : il figlio grande era molto  legato agli affidatari, quindi all’inizio abbiamo avuto qualche difficoltà ma eravamo pronti a questo e sapevamo che avrebbe sofferto inizialmente il distacco. Adesso è molto più tranquillo. Siamo molto fiduciosi e tranquilli: giorno dopo giorno è un passo avanti”.