siria, un milione di bambini rischiano la vita ogni giorno: #NonLasciamoliSoli

Siria. Il grido inascoltato dei bambini: un milione rischiano la vita a Idlib per i combattimenti. Hanno urgente bisogno di un piccolo segnale: #NonLasciamoliSoli

Nel corso del conflitto, che prosegue ancora e sembra non avere fine, sono state colpite ripetutamente scuole, ospedali, rifugi, parchi giochi: uccisi a scuola, mentre seguivano le lezioni, o in un parco, durante il tentativo di alleviare la sofferenza per il disastro in cui sono ridotte ormai le città siriane

Neppure i rifugi sono ormai sicuri nel Paese: l’attacco di un rifugio in cui erano stati sistemati molti bambini è solo l’ultimo campanello d’allarme per chi non vuole arrendersi all’odio, lasciando un intero popolo e con esso i suoi figli alla mercè di bombe e violenza: Amici dei Bambini dal 2013 opera sul terreno siriano per sostenere e aiutare chi è più in difficoltà

siria, un milione di bambini rischiano la vita ogni giorno: #NonLasciamoliSoliSono un milione i bambini siriani che ogni giorno, a causa dei bombardamenti, dei cecchini, delle mine inesplose e di tante altre insidie di cui ormai pare disseminata la Siria, rischiano la vita: il dato lo ha riferito l’Unicef, richiamando al buon senso le parti in guerra perché risparmino almeno i bambini. Proprio loro: ormai, dopo gli assalti a Ghouta, le bombe cadute sull’enclave curda di Afrin, gli assedi in altri sobborghi di Damasco, sono proprio i più fragili che rischiano di finire uccisi anche a Idlib, dove sembra essersi spostato il ‘centro’ del conflitto.

Nessun luogo è davvero sicuro in Siria: parchi, giardini, scuole, ospedali. Tutti sono stati presi di mira nel corso di queste ultime settimane. Ci sono notizie secondo le quali alcuni minori sono rimasti vittime delle bome mentre seguivano le lezioni sui banchi, o durante uno dei rari tentativi di svago in un parco giochi. Ma neppure i rifugi sono sicuri: qualche settimana fa, un bombardamento ‘mirato’ ha colpito proprio un rifugio dentro il quale erano stati messi molti bambini, provocando una strage.

E per chi riesce a sopravvivere, oltre alle insidie quotidiane, c’è anche l’inedia e la mancanza di ogni tipo di sostegno a generare disperazione: niente cibo, acqua, vestiti. Nella precarietà più assoluta in cui migliaia di bambini e famiglie si trovano a vivere, accampati in uno dei campi profughi presenti sul territorio e nei Paesi confinanti (spesso, peraltro, presi di mira da mortai e cecchini), c’è bisogno di sostegno psicologico, di generare speranza nel futuro oltre ogni evidenza.

Ai.Bi., con la sua Campagna ‘Non Lasciamoli Soli’, opera dal 2013 sul territorio siriano per prendersi cura di donne e bambini, per portare loro cibo, indumenti, sostegno psicologico e realizzare attività di sussistenza indirizzate alle tante ragazze-madri rimaste senza marito a causa della guerra, nonché ai bambini abbandonati e a famiglie in enormi difficoltà.

Per aiutarci a trasformare in aiuto concreto il desiderio di stare vicini al popolo siriano, è possibile contribuire alla Campagna ‘Non Lasciamoli Soli’, donando una razione alimentare, una cesta di alimenti-base per una famiglia o il supporto psicologico per 10 bambini siriani che hanno dovuto guardare negli occhi l’orrore della morte e della devastazione.

Fonte: AdnKronos.com