Adozione Internazionale. I primi bambini Ai.Bi. del 2019 vengono da Bolivia, Bulgaria, Cile, Romania, Russia e Kosovo 

 

Dall’Udmurzia alle Ande: 6 nuovi miracoli dell’adozione internazionale. Le famiglie adottive di Ai.Bi. abbracciano i bambini di tutto il mondo. 

Un benvenuto ai primi bambini che dall’inizio dell’anno sono atterrati in famiglia. Partiti dalla Bolivia, Bulgaria, Kosovo, Romania, Russia e Cile sono loro gli “ambasciatori della speranza” per un possibile e necessario rilancio dell’Officina dei Miracoli: l’adozione internazionale.

Nota particolarmente lieta l’arrivo in famiglia della prima bambina adottata con Ai.Bi., dopo ben 10 anni di blocco delle adozioni internazionali. Il paese ha riaperto le procedure di adozione solo lo scorso anno e Ai.Bi. è uno degli 8 enti (sette italiani e uno spagnolo) accreditati ad operare nel Paese sudamericano fino a novembre 2020.

Sei bambini con storie e culture diversi ma accomunati dallo stesso desiderio di diventare figli.  Ad attenderli famiglie italiane che, nonostante anni di attesa e ostacoli non sempre prevedibili, non hanno mai perso la determinazione e, accompagnati dagli operatori di Ai.Bi., sono andati dritti alla meta: abbracciare loro figlio o figlia, anche se ciò avesse significato sfidare il gelo dell’Udmurzia o raggiungere le Ande.

Maria e Andrea hanno dovuto attraversare l’Oceano Atlantico per abbracciare la piccola Cielo di 6 anni. Ma non è l’unico loro primato, sono loro la prima coppia di Ai.Bi. ad aver adottato in Bolivia, a Cochabamba, dopo il decennale blocco delle adozioni e una permanenza sul Paese di poco più di due  mesi contro i tre preventivati.

Più breve ma non meno intenso il volo di Davide, 8 anni. La sua mamma e il suo papà sono andati in Romania ad incontrarlo e oggi sono a casa insieme al loro piccolo principe, ripagati di ogni fatica.

Un cammino adottivo non senza intoppi quello di Mara e Carlo. Ma la coppia fiorentina non ha mai perso la speranza e la determinazione che li ha portati nella regione più a ovest della Russia, in Udmurzia, dove hanno potuto finalmente abbracciare loro figlio Andrej, 7 anni e mezzo.

Elfide, arrivata dalla Bulgaria a giugno festeggerà il suo decimo compleanno e il primo insieme a mamma e papà.  Dopo 4 e mezzo di attesa, mamma Alessandra e papà Matteo hanno chiesto di ampliare la loro disponibilità da 8 a 9 anni e, così, dopo poco più di 5 mesi si è compiuto il miracolo dell’adozione e in poco tempo hanno stretto tra le braccia la loro bambina.

E poi c’è Lucas di 5 anni e mezzo, partito dal Kosovo è arrivato a gennaio nella sua nuova casa di Salerno insieme a mamma e papà dopo solo 8 mesi dal conferimento d’incarico come il più bello e in (aspettato) dono per il nuovo Anno.

E Dulcis in fundo, solo pochi giorni fa, alla vigilia di San Valentino la festa dell’Amore, è giunta dal Cile, insieme a mamma e papà, Jimena 9 anni e mezzo. Dagli Appennini alle Ande, partiti da Bologna, Angela e Carlo hanno respirato usi e costumi della terra cilena prima di rimettersi in viaggio verso casa.

E se, davvero, una rondine non fa primavera non c’è dubbio che sei bambini provenienti da sei diversi angoli del mondo e rinati figli tra le braccia di mamma e papà sono i veri  miracoli dell’adozione internazionale.