Questo mese il piccolo Noun Sok Nim ha lasciato l’orfanotrofio KAIS village, situato nella provincia di Kampong Speu, ed è ritornato a vivere con la sua famiglia. Questo è stato possibile grazie al supporto finanziario dell’autorità centrale italiana per le adozioni internazionali (CAI) e del grande lavoro di squadra del social worker Seng Phalla, del direttore dell’orfanotrofio, dei rappresentanti del dipartimento provinciale degli Affari Sociali e delle autorità locali.

Il social worker, che da 6 mesi lavora all’interno dell’orfanotrofio nell’ambito del progetto di cooperazione tra la CAI e il Ministero degli Affari sociali cambogiano, è venuto a conoscenza del fatto che il bambino voleva tornare a vivere con la sua famiglia. Dopo aver ascoltato il bambino, approfondito la situazione della famiglia e consultato le autorità locali, il social worker è giunto alla conclusione che con un sostegno economico i genitori sarebbero stati in grado di riprendersi a casa Noun Sok Nim.

Nonostante infatti sia una famiglia molto numerosa, in casa di Noun Sok Nim regna una bella armonia e  i membri della famiglia si aiutano l’un l’altro. La madre è una donna forte,  che non si lascia perdere d’animo. Si occupa del marito disabile e dei 6 figli. Ha un negozio di drogheria a casa, con il quale peró non riusciva a pagare le tasse scolastiche per i figli. Pertanto, solo perchè il figlio abbia accesso all’educazione, i genitori hanno deciso di mandarlo in orfanotrofio.

Ma questo è solo un brutto ricordo. Grazie al supporto economico del progetto CAI, la madre di Noun Sok Nim ha potuto estendere il suo business e ora riesce a guadagnare circa il doppio. Cosí il bambino è potuto ritornare a vivere con la sua famiglia, cosa che da tempo desiderava. Con il budget di progetto è inoltre stato comprato del materiale scolastico che il bambino possa usare per andare a scuola. Non si puó descrivere la gioia del piccolo seduto finalmente accanto alla sua mamma con davanti a lui i libri, le biro e i quaderni appena comprati.