Decreto Rilancio e congedo parentale. Da richiedere entro il 31 luglio e può durare 30 giorni

Incompatibile con il bonus baby sitter. Indennizzo pari al 50% della retribuzione o del reddito valido anche per autonomi e gestione separata

Il congedo parentale? Con il Decreto Rilancio è stato esteso, per tutti i genitori, da 15 a 30 giorni, ma andrà richiesto entro il 31 luglio. Inoltre, chi avesse già fruito dei 15 giorni previsti dal decreto Cura Italia con decorrenza dal 5 marzo, giorno in cui le scuole hanno chiuso in tutto il Paese, potrà richiederne solo altri 15 sempre fino alla data del 31 luglio 2020. Un chiarimento, questo, necessario poiché, nelle prime bozze si parlava di un congedo fruibile fino a settembre, notizia che ha generato un po’ di confusione.

Tale congedo varrà, come si è ampiamente detto, per figli fino ai 12 anni di età e senza limiti anagrafici per portatori di handicap gravi come da legge 104 del 1992. Il sito dell’INPS, alla sezione dei servizi online, però, ha chiarito un ulteriore dilemma: inizialmente sembrava che a godere dell’estensione del congedo potessero essere soltanto i lavoratori dipendenti del settore privato. Invece, alla fine, saranno anche i lavoratori autonomi e gli iscritti alla gestione separata a poterne fruire.

L’erogazione complessiva sarà pari al 50% della retribuzione o (per gli autonomi) del reddito. Per quanto concerne gli iscritti alla gestione separata, l’indennizzo giornaliero è pari al 50% di 1/365 del reddito individuato secondo le regole del congedo parentale ordinario. Per artigiani, commercianti e coltivatori diretti, infine, l’indennizzo è pari alla metà della retibuzione convenzionale stabilita per legge.

Confermata, inoltre, l’incompatibilità con il bonus baby sitter. Anche chi dovesse aver fruito del bonus con il primo decreto di marzo, non potrà che estenderlo e non potrà invece accedere al congedo e viceversa.