Nonno, adesso ti dico come si fa… così possiamo stare un po’ insieme

L’isolamento dovuto al lungo lockdown ha pesato soprattutto sulle persone anziane allontanate per mesi dai propri cari. Fortunatamente a venire incontro ai cuori feriti di nonni e nipoti ci ha pensato la tanto denigrata tecnologia!

In questo periodo di emergenza, dovuto al coronavirus, l’imperativo per tutti è stato distanziamento sociale e isolamento per prevenire il contagio.

Abbiamo trascorso un periodo difficile chiusi per mesi all’interno delle nostre abitazioni. L’hanno vissuto in particolare gli anziani, abituati nella società del XXI secolo ad essere sempre più spesso dinamici, sociali, colonne portanti della famiglia, sia dal punto affettivo, che da quello economico e soprattutto nella cura dei nipoti a loro devoluta a causa degli impegni lavorativi dei genitori.

Poi ad un tratto i nonni: amati, presenti, indispensabili, sono divenuti esseri fragili da tutelare e proteggere. Chiusi spesso in solitudine all’interno delle proprie abitazioni o nelle stanze delle case di riposo senza poter godere dell’affetto dei propri cari. Senza poter toccare, baciare, coccolare gli adorati nipoti.

Gli ultra settantenni dal canto loro hanno trascorso il lungo lockdown leggendo, cucinando, curando le piante del proprio giardino o del proprio balcone, per chi ha la fortuna di averne uno, ma soprattutto in lunghe telefonate e video chiamate con i propri nipoti e i propri familiari.

Certo l’isolamento è stato duro e difficile, soprattutto per gli anziani chiusi nelle rsa e per tutti quelli che purtroppo sono stati costretti su un letto di ospedale, ma anche lì, per quanto possibile, abbiamo visto immagini di infermieri angeli, che sostenendo un tablet permettevano ai ricoverati di godere del sorriso di un proprio caro.

Eh si, perché questa volta lo dobbiamo dire, fortunatamente che a farci compagnia durante questa lunga pandemia abbiamo avuto la tanto denigrata tecnologia che ci è venuta in soccorso costruendo un ponte tra nuova e vecchia generazione. Permettendo a nonni e nipoti di guardarsi negli occhi, lanciare baci, mimare sorrisi, anche se attraverso uno schermo, ma meglio di niente,no?

Ecco allora nonni in video chiamata e nipotini pronti a raccontare davanti allo schermo cosa hanno combinato durante la giornata; lunghe sessioni esplicative sul funzionamento di zoom, skype e whatsapp; pranzi di Pasqua trascorsi insieme, ma a distanza, così, per sentirsi meno soli.

E ogni tanto, qualche nonno, mosso dalla nostalgia, ha ammesso che di nascosto si è recato sotto casa dei suoi adorati nipoti solo per vedere il loro viso da lontano e lanciare un saluto con la mano.

Perché la tecnologia ha tentato di lenire le ferite dei nostri cuori ma guardare negli occhi le persone amate è tutta un’altra cosa.