Non sono sposata. Posso prendere un bambino in affido e poi, magari, adottarlo?

Cara Ai.Bi.,

seguo sempre con grande interesse tutto quello che scrivete sul vostro sito. Sarei interessata a prendere un bambino in affido e poi, magari e successivamente, ad adottarlo.

Purtroppo, però, non sono sposata. Sono, insomma, una single.

Posso accogliere lo stesso un minore bisognoso di una famiglia nella mia vita?

Roberta

Cara Roberta,

la legge 184/83 e le sue modifiche prevedono che l’esperienza dell’accoglienza affidataria sia proposta anche alle persone singole.

Essendo l’affido un allontanamento temporaneo dei bambini e ragazzi dalle loro famiglie, il legislatore ha giustamente ritenuto importante creare il maggior numero possibile di “forme di accoglienza” per meglio rispondere alle esigenze del minore stesso.

I single sono quindi risorse preziose, più spesso per preadolescenti e adolescenti ma non solo.

L’adozione invece non è prevista per le persone singole se non in situazioni molto particolari. Perché un affidatario possa adottare occorre prima di tutto che il minore accolto venga dichiarato adottabile, cosa abbastanza rara in quanto se un bambino è in affido si presuppone che la famiglia d’origine non sia nelle condizioni di perdere la responsabilità genitoriale. Occorre poi che l’affido sia in corso da anni, tanto da poter ritenere la relazione affidataria stabile e la sua interruzione un pericolo per la serenità del bambino. È importante poi che la situazione creatasi, soprattutto per quanto riguarda la relazione tra l’affidatario e la famiglia d’origine del minore non sia considerata d’ostacolo all’adozione.

Insomma, la legge permette l’adozione in casi particolari da parte di persone singole, ma accade di rado in quanto spesso gli affidi di questo tipo sono appunto di ragazzi grandi che i tribunali tendono a non dichiarare adottabili; ogni caso viene valutato molto attentamente e comunque, cosa più importante, sarebbe profondamente sbagliato iniziare un affido mirando all’adozione: quando ci si mette a disposizione di un bambino che per un periodo limitato ha bisogno di una famiglia perché la sua è in difficoltà, farlo pensando all’adozione vuol dire non abbracciare il progetto d’affido e quindi il bene di quel bambino.

Per completezza aggiungo che l’adozione è possibile quando il ragazzo accolto compie i 18 anni, in questo caso si parla di adozione dell’adulto, che ha sue regole e richiede l’accordo dell’adottato e dell’adottante.

Cristina Riccardi

Vicepresidente Ai.Bi. – Amici dei Bambini