Adozione Internazionale. Finalmente la gatta di casa mi ha accettata come padroncina!

Quando le cure di mamma e papà e degli insegnanti rendono armonica la crescita di una bambina che impara a fidarsi e ad affrontare le difficoltà di salute

Maria, nome di fantasia, è stata adottata in un paese dell’Est Europa un paio di anni fa. È grandicella e il suo stato di salute ha delle criticità. È seguita da un neurochirurgo e un chirurgo ortopedico per devono valutare quali attese di crescita ci siano e capire lo sviluppo della colonna vertebrale. Inizierà a breve un’apposita psicoterapia per evitare interventi.

Una storia di adozione

A scuola, Maria ha stabilito un rapporto più consolidato con i compagni, anche se tende a essere molto selettiva e a condividere il suo tempo con le amiche del cuore senza allargare troppo la socializzazione e le amicizie. Ha per lei un apposito PEI, predisposto in base alle leggi vigenti per favorire i suoi apprendimenti nel rispetto del suo quadro attuale. Nel pomeriggio ha una maestra per il doposcuola per tre ore a settimana.
È una bambina un po’ vanitosa. Le piace andare dal parrucchiere e fare shopping.

Le piace giocare con il frisbee, a tennis e paddle. A casa fa degli esperimenti con il piccolo chimico e con la creazione di profumi, ma deve essere seguita perché non è ancora autonoma in giochi più complessi.
Ma c’è una cosa che ultimamente rende Maria più contenta di tutte le altre: essere finalmente stata accettata come padroncina dalla gatta di casa. All’inizio, infatti, l’animale si sentiva un po’ geloso della nuova presenza e non le concedeva molta fiducia. Ora, invece, anche la gatta considera Maria come “una di casa”, con cui giocare, da cui farsi accarezzare e con cui instaurare quella complicità che solo in famiglia” si può avere.
Maria ha ormai creato un rapporto profondo e di fiducia con i suoi genitori che sono molto affettuosi, attenti ed accorti, e sanno curarla ed accompagnarla nella sua crescita