Proposta choc del parlamento russo: divieto di adozione per i “Paesi ostili”

Presentato un disegno di legge per estendere il divieto di adozione dei bambini russi, ora valido solo per gli USA, a tutti i Paesi ostili, tra i quali le nazioni della UE. Un prezzo altissimo, conseguenza della guerra, che pagherebbero per primi i bambini abbandonati della Russia

Secondo una notizia riportata da ANSA alle 18:42 di lunedì 1 agosto, la Duma, ovvero la Camera bassa del Parlamento russo, ha proposto una legge per vietare l’adozione di bambini russi da parte di cittadini di Paesi “non amici”.
La notizia pare assolutamente confermata dalla pubblicazione del disegno di legge pubblicato sul sito web della Camera, in cui si parla di estendere il divieto di adozione ai cittadini di quelle nazioni che “commettono azioni ostili” contro la Russia.
Si parla di “estendere” il divieto in quanto ormai dal 2012 il Cremlino ha vietato l’adozione dei bambini russi da parte di coppie americane, rispondendo alle grosse polemiche suscitate da questa decisione con una vaga giustificazione di “situazione di stallo” tra Washington e Mosca.

Il prezzo della guerra pagato dai bambini abbandonati russi

La nuova proposta applicherebbe il divieto di adozione a una serie decisamente numerosa di Paesi, “rei” di aver approvato dure sanzioni alla Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Al momento, nell’elenco dei “Paesi ostili” compaiono, oltre agli Stati Uniti, anche Canada, Gran Bretagna, Australia, Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud e tutti gli stati membri della Comunità Europea.
Per entrare effettivamente in vigore, il disegno di legge deve prima essere approvato dalle due camere del Parlamento e in seguito firmato dal Presidente Vladimir Putin.
La speranza è che la Russia non segua fino in fondo questa linea, che farebbe pagare a carissimo prezzo il costo della guerra agli stessi bambini russi, privati della possibilità di trovare una famiglia che li accolga e ridia loro il diritto di essere figli.