L’insaziabile fame di mamma di Eduardo e Marcelo, due vittime di abbandono 

“Da quale pancia sono nato allora?” La sfida di accogliere, capire e crescere insieme, oltre il trauma e le domande del passato, verso la costruzione di una famiglia. Leggi la storia di Paola, madre adottiva di Eduardo e Marcelo

Adottare una seconda volta è un viaggio meraviglioso ma impegnativo. Paola, madre adottiva, racconta la sua esperienza con le due adozioni che hanno cambiato la vita della sua famiglia.
La gioia di accogliere un figlio, però, non nasconde le fatiche. I legami non si costruiscono subito: per i bambini adottati, all’inizio, la zia, la vicina, persino la maestra, possono sembrare figure genitoriali. Solo col tempo e con la quotidianità condivisa si crea quel senso di appartenenza che oggi li fa sentire una famiglia unita.

La fame d’amore dei figli adottati

Un ruolo fondamentale l’ha avuto il papà, che coinvolgeva Paola soprattutto quando il primo figlio, Eduardo, sembrava respingerla. Forse perché per lui la figura materna evocava il trauma dell’abbandono. Eduardo aveva vissuto in condizioni di estrema povertà per otto anni, privo di esperienze che ogni bambino dovrebbe vivere, come festeggiare un compleanno o ascoltare una fiaba. Una vera e propria fame d’amore che Paola e il marito hanno cercato di colmare con affetto e pazienza.

Le domande difficili

Poi è arrivata la scuola, un altro terreno di sfida. Le difficoltà non sono mancate, soprattutto con gli insegnanti, spesso impreparati ad accogliere la complessità emotiva di un bambino adottato. E la fatica più grande è stata, e continua ad essere, quella di aiutare i figli a dare un senso alla loro vita spezzata in un “prima” e un “dopo”. Le domande dei bambini sono frequenti e profonde: “Mamma, sono nato dalla tua pancia?”, chiedeva Marcelo già a quattro anni. Paola, con delicatezza, ha sempre spiegato che lui non è nato dalla sua pancia, ma è stato accolto con infinito amore. “Da quale pancia sono nato allora? Forse da quella di una suora?”, domandava il bambino, che viveva in un istituto gestito da religiose.

Tra identità e abbandono

Con l’adolescenza, le domande si fanno più complesse, soprattutto riguardo all’identità e all’abbandono. Eduardo ha voluto leggere il fascicolo della sua adozione per comprendere il proprio passato. Paola e il marito, con l’aiuto di una psicologa, hanno deciso di affrontare insieme questa delicata lettura. Nonostante inizialmente Eduardo sembrasse tranquillo, la lettura del dossier ha sollevato inevitabilmente nuove domande e riflessioni.

Il confronto con la madre biologica

Anche Marcelo ha dovuto confrontarsi con l’immagine della sua madre biologica, attraversando un percorso di crescita che lo ha portato dall’idealizzazione all’odio, fino al perdono. “Non l’ho assolta”, dice, ma ha comunque fatto pace con la sua storia.
Paola sottolinea come, nonostante le fatiche enormi, il confronto e il sostegno esterno siano fondamentali. “Da soli non ce la si può fare”, afferma, evidenziando l’importanza di avere un supporto continuo da parte di professionisti, associazioni e gruppi di mutuo aiuto. I suoi figli incontrano la psicologa spontaneamente e Eduardo ha partecipato a un gruppo di ragazzi adottati, dove ha potuto confrontarsi sui temi dell’adozione. Oggi, entrambi i suoi figli si sentono consapevolmente parte della famiglia, indipendentemente dal legame di sangue.

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.
Ai.Bi. organizza periodicamente anche dei corsi pensati per dare alle coppie che si avvicinano per la prima volta al mondo dell’adozione, dando loro le nozioni base sulla normativa di riferimento, le procedure da espletare, la presentazione della domanda di idoneità, ecc. A questo link si possono trovare tutte le informazioni relative al prossimo corso online “Primi passi nel mondo dell’Adozione Internazionale”. Dona per il Fondo Accoglienza Bambini Abbandonati