Università Cattolica del Sacro Cuore e Ai.Bi. Amici dei Bambini insieme per contrastare l’abbandono dei minori in Centro America

Testimonianze e dati per capire come migliorare i sistemi di protezione e garantire diritti e futuro ai bambini più vulnerabili. I risultati della ricerca realizzata nell’ambito del progetto “Università delle buone prassi in Centro America”, cofinanziato dalla CAI e promosso da Ai.Bi. Amici dei Bambini, con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e quattro Università locali

Nell’ambito del progetto Università delle buone prassi in Centro America, cofinanziato dalla Commissione per le Adozioni Internazionali e promosso da Ai.Bi. Amici dei Bambini, in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e quattro Università locali, è stata condotta un’importante ricerca sui sistemi di tutela dell’infanzia in El Salvador, Honduras, Messico e Repubblica Dominicana.

I risultati della ricerca

Il 18 marzo, sono stati presentati i risultati che restituiscono un quadro ricco e articolato delle condizioni di protezione dei minorenni nei Paesi coinvolti. L’analisi si è svolta in due fasi: una documentale e una qualitativa, con 58 interviste semi-strutturate rivolte a attori chiave del sistema (operatori, funzionari, responsabili di servizi). Il confronto tra i dati ha permesso di individuare non solo differenze strutturali e culturali, ma anche criticità comuni, a partire dalla fragilità dei sistemi di accoglienza per i minori in transito.

Il video del convegno:

Tra i temi emergenti, si segnalano: carenze di risorse umane e materiali, frammentarietà degli interventi, mancanza di formazione specifica e l’urgenza di creare meccanismi di coordinamento più efficaci tra istituzioni. Tuttavia, la ricerca ha evidenziato anche buone prassi già in atto, grazie all’impegno di professionisti competenti e reti territoriali attive, che rappresentano un punto di partenza per il rafforzamento del sistema.
Il report finale non rappresenta un punto di arrivo, ma uno strumento operativo per avviare tavole rotonde nei quattro Paesi, previste ad aprile, e definire strategie condivise. Inoltre, i bisogni formativi emersi hanno già dato vita a un percorso di aggiornamento per operatori e autorità locali, con moduli online e giornate in presenza.
In questo modo è stato costruito un ponte che ha “accorciato le distanze tanto che l’oceano pare oggi più corto”, per usare le parole della prof.ssa Rosnati dell’Università Cattolica. Un ponte fatto di conoscenza, dialogo e azione concreta per i diritti dei bambini.

Le attività formative previste dal progetto

Ma il “ponte” è fatto anche di concrete attività, come quelle che Ai.Bi. Mici dei Bamibini ha svolto durante l’intensa attività di formazione rivolta a operatori sociali e altri attori istituzionali, con l’obiettivo di rafforzare le competenze sulle migliori pratiche di accoglienza per bambini e adolescenti migranti e rifugiati. L’intervento ha promosso in particolare l’importanza dell’accoglienza in famiglia, attraverso strumenti come l’affido e l’adozione – sia nazionale sia internazionale – come alternative concrete e sostenibili all’istituzionalizzazione.

Il tuo aiuto per i progetti di Ai.Bi. in Centro America

Chiunque può sostenere le attività che Ai.Bi. sta portando avanti in Centro America per garantire il diritto di tutti i minori a crescere in una famiglia che li ami. Lo si può fare attraverso una donazione libera.