“Mi è stato restituito ciò che ho sempre desiderato: una famiglia”. La testimonianza di Elena, adottata dalla Bulgaria, durante l’esame di terza media, ci ricorda il potere trasformativo dell’accoglienza

Giugno, tempo di esami di terza media. Anche per chi è arrivata da poco in Italia per cominciare una nuova vita, ma dimostra una maturità.. pronta per esami ben più impegnativi. L’alunna in questione si chiama Elena e ha presentato ai professori un elaborato, a conclusione del suo percorso scolastico, che ci aiuta a comprendere profondamente quanto l’adozione abbia trasformato la sua vita.
Elena è stata adottata dalla Bulgaria da poco tempo, e i ricordi della sua vita “precedente” sono ancora vividi. Nonostante questo, o forse proprio per questo, ha voluto condividere quanto ha superato grazie al miracolo dell’adozione. Alla fine dell’anno scolastico ha raccontato la sua esperienza attraverso un quadro, dando a tutti una lezione importante: essere figli è un dono, ma tornare a esserlo, amati e accolti, è una benedizione. “Ho realizzato questo quadro con colori, pennelli e forme – ha spiegato – cercando di creare qualcosa che potesse raccontare agli altri cosa rappresenta per me la mia famiglia. L’arrivo dei miei genitori è stata la luce nella mia vita: una luce che ancora oggi mi illumina e mi guida verso la strada giusta.”

La luce calda che tiene accesa la speranza

Queste parole hanno accompagnato la presentazione della sua opera alla commissione d’esame, che è rimasta senza parole. Ma non solo loro. La “lezione” di Elena vale per tutti, perché guardare l’adozione con gli occhi di chi l’ha vissuta è fondamentale. Elena ci mostra che per lei l’adozione è stata luce. Una luce tenue ma tenace, che rimane un po’ nascosta, anche se non si spegne mai, in ogni bambino ospite in un istituto mentre sopravvive nel limbo dell’attesa, ma che cresce e si espande mano a mano che la speranza di svegliarsi un giorno con l’abbraccio caldo di una mamma e di un papà diventano una certezza che attende solo il momento di realizzarsi. È questa la luce che consente a tanti bambini abbandonati di attraversare l’oscurità dell’attesa, immaginando un futuro in cui essere finalmente accolti.

Quando la luce si affievolisce

Ma questa stessa luce, purtroppo, a volte si affievolisce, negli occhi dei ragazzi ormai cresciuti, disillusi e convinti che per loro non ci sarà più una famiglia. Si affievolisce per i bambini con disabilità o problemi di salute, inseriti in lunghe liste d’attesa e troppo spesso dimenticati. Bambini che la burocrazia ha etichettato come “difficili”, come se la speranza avesse una scadenza.
Si affievolisce anche per molte coppie in attesa, che continuano a inseguire un sogno lungo percorsi burocratici tortuosi, tra scadenze, documenti e incertezze, mentre il tempo passa.
E così, una luce che dovrebbe guidare verso la felicità, troppo spesso finisce per apparire lontana, fragile, quasi irraggiungibile.

Non lasciamo che quella luce si spenga

Ecco perché l’esame di terza media di Elena diventa ancora più importante: perché ha idealmente mostrato ai milioni di bambine e bambini abbandonati che ci sono nel mondo, che non bisogna arrendersi al buio. Elena ha dimostrato che quella luce può resistere, tenacemente, e crescere fino a farsi realtà.
Concludendo la presentazione del suo quadro, Elena ha detto: “Mi è stato restituito il diritto di essere figlia, di avere ciò che ho sempre desiderato: una famiglia. Mi rivedo tanto in questo quadro e spero che tanti altri ci si possano rivedere. Un grazie a tutti.”

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chiunque, coppie e single, sia interessato ad avere maggiori informazioni sull’Adozione Internazionale o a intraprendere l’iter adottivo può partecipare ai tanti webinar e corsi organizzati da Ai.Bi. Amici dei Bambini. Per informazioni, contattate l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it.

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