Un grazie grande quanto il Kenya

Scrive Roberta:

Adesso siamo finalmente a casa, è stata un’esperienza intensa e molto bella. Siamo così contenti di essere a casa, e anche i bambini sono super felici! Ero un po’ preoccupata per Joseph, invece su Paul non avevo dubbi, si è adattato benissimo. È sereno e solare, non si è fatto minimamente spaventare dalla “girandola ” di amici e parenti che finalmente volevano conoscerlo, né dal cambiamento radicale di ambiente. Sembra che sia sempre stato qui.

Così, a caldo, voglio dire che abbiamo veramente apprezzato la cura, l’attenzione e la serietà con cui Ai.Bi. lavora all’estero, come anche la sua passione!

Voglio dire che, oltre a sentirci comunque sempre “protetti” e “accompagnati”, abbiamo potuto vedere con i nostri occhi il lavoro che fate per sostenere i bambini e i ragazzi in difficoltà.

E siccome le associazioni sono fatte da persone, vogliamo fare una lode alla persona che ha accompagnati: a volontaria espatriata di Ai.Bi. è stata per noi veramente una “guida” eccezionale.

Sono sicura che mantenere un ufficio e una persona fissa in Kenya abbia dei costi molto alti, ma, anche confrontandoci con coppie seguite da altre associazioni, abbiamo potuto constatare che questo “fa” la differenza e permette di affrontare un’esperienza come questa, sicuramente intensa ma a volte anche faticosa, con molta, molta più serenità. Almeno, questa è stata la nostra sensazione.

E poi un giorno troveremo il modo di farvi conoscere i nostri due “nanetti”.

Un affettuoso saluto,

Roberta

Cara Roberta,

è un piacere grandissimo ricevere le tue parole. Attestazioni del genere sono un grande incoraggiamento per il nostro lavoro, spesso fatto controcorrente e scegliendo di non scansare quelle difficoltà alle quali un ente autorizzato non deve sottrarsi, se vuole garantire un servizio pulito ed efficace, come quello che tu descrivi. Grazie.

Parole ancora più confortanti, poi, se arrivano da una delle famiglie adottive accompagnate in Kenya. Come hai potuto sperimentare, la sfida del Kenya è accettare di vivere per 6-8 lunghi mesi lontani da casa, in attesa di tornare in patria con colui o colei che, grazie al sì di una coppia, tornerà ad essere figlio.

In questa situazione, il contatto umano e professionale con il nostro personale diventa di importanza primaria. È vero, mantenere una sede stabile nel Paese estero con personale fisso e sempre disponibile è un costo tutt’altro che trascurabile. Ma lo affrontiamo volentieri, e con determinazione. Siamo convinti che non vi sia alternativa, se si vuole che le coppie siano assistite in modo adeguato lungo tutto il loro iter e che vi sia trasparenza nelle procedure adottive. È anche l’unico modo a disposizione degli enti per contenere i costi di una singola adozione, a vantaggio delle coppie, come ci sforziamo di comunicare nel nostro Manifesto.

Siamo fieri che la passione per il lavoro che facciamo emerga da ogni nostra attività quotidiana, perché, alla fine, tutto ciò di cui ci sobbarchiamo ha uno e un solo scopo: restituire la gioia e l’amore di una famiglia ad ogni bambino che queste cose le ha perdute.

Grazie per il vostro atto insuperabile di giustizia.

Stefano Crespan, area Africa di Ai.Bi., Associazione Amici dei Bambini