L’Ente grande e importante?? Chi lo dice che è più umano e professionale degli altri!

Buongiorno, mi chiamo Cinzia e ho letto la notizia pubblicata sul vostro sito dove si parlava di  Paola Severini.

Vorrei fare una  precisazione; l’ente grande o più importante non è necessariamente anche più “umano” e “professionale , e lo dico da mamma adottiva.

E´chiaro che servono regole più ferree per questi Enti Autorizzati, ma potendo migliorare le cose, io opterei per quelli pubblici come ci sono in Piemonte.

Bisogna ammettere che gli Enti hanno molto potere sui genitori adottivi in attesa dei loro figli e, concentrarlo in mano a pochi, mi sembra profondamente sbagliato e pericoloso anche perché c´è moltissimo denaro in gioco.

Capisco che per Ai.Bi. possa essere positivo, ma mi chiedo se lo sia anche per i bambini, che rimarrebbero fuori dal circuito delle adozioni o per i genitori, in balia di operatori che non possono scegliere.

Personalmente quando ero alla ricerca di un Ente, mi sono sentita trattata con, oserei dire, “sprezzante arroganza” da sedicenti professionisti. Ricordo che la cosa mi aveva lasciata allibita, ma nulla di più perché avevo un alternativa!

L´adozione deve essere una scelta consapevole ed é giusto che le famiglie adottive si sottopongano a un attentissimo esame, ma non é una colpa da espiare!

Cinzia

 

 

Irene-BertuzziGentile Cinzia,

non so che tipo di esperienza abbia avuto ma ritengo che quanto ha detto rispetto ad un ente grande valga anche per quelli più piccoli: non esiste equazione dove il più grande e meno umano e professionale di uno più piccolo; può essere vero anche il contrario. Ai.Bi. per esempio, al di là della formazione ed accompagnamento che propone alle coppie, lavora tantissimo con le famiglie, ha creato gruppi familiari spersi in almeno 10 regioni italiane proprio per affiancare ed aiutare le coppie che si stanno avvicinando all’adozione.

Per quanto riguarda poi l’accenno che lei fa sul potere che gli enti hanno nei confronti delle coppie mi piacerebbe sinceramente capirne meglio il significato: anche in questo caso non sempre il pubblico è meglio del privato. Ha mai pensato agli ospedali? Quanti sono quelli privati che funzionano meglio di quelli pubblici?

Cosa significa inoltre  “i bambini rimarrebbero fuori dai circuiti dell’adozione?” Perché le coppie rimarrebbero nelle mani di operatori che non possono scegliere? Durante i colloqui con le asl le coppie possono scegliere gli operatori con cui confrontarsi?

Insomma ci sono diverse cose che forse andrebbero meglio approfondite per rendere le informazioni più trasparenti possibili senza lasciarsi trascinare da esperienze negative.

 

Un saluto

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionali