“Commissione di studio per la riforma dell’adozione internazionale: non è solo una perdita di tempo?”

Buongiorno,

mi chiamo Emanuele,

ho letto sul vostro sito che il Ministro Cancellieri ha istituito una commissione di studio per le adozioni internazionali. Mi pare una cosa superflua. Le famiglie hanno bisogno di una commissione celere per le adozioni non di una commissione di studio. Cosa ci vuole per capire che un bambino in stato di abbandono ha solo fretta di trovare una famiglia che sappia dargli amore, affetto e altro e altro ancora? Non servono mica dei super-esperti.

Grazie

 

Marco-Griffini1Gentile Emanuele,

grazie per aver condiviso con noi i Suoi dubbi. Come credo Lei sappia, in qualità di presidente dell’associazione Ai.Bi., sono tra i membri della Commissione di studio. Se mi consente il tono, ho anch’io una fretta dannata di trovare soluzioni al dramma dei milioni di bambini abbandonati. Per questo guardo alla Commissione voluta dal Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri come al primo passo verso la riforma della legge sulle adozioni internazionali, tema sul quale Ai.Bi. si batte da tempo.

Le ricordo il Manifesto da noi proposto e sottoscritto da 15mila persone che sperano come Lei di poter finalmente cambiare una situazione normativa diventata insostenibile. Tra i punti c’è proprio la semplificazione dell’iter adottivo e molto altro.

Ma prendo le Sue riflessioni come una sfida a lavorare sodo insieme agli altri esperti. Tanto più che il decreto di nomina fissa i tempi di questa commissione. Le proposte e gli interventi dovranno essere ultimati entro sei mesi dalla firma del decreto. Mi sembra un tempo ragionevole per evidenziare le criticità e soprattutto arrivare a predisporre soluzioni fattive.

Un saluto

 

Marco Griffini

Presidente Ai.Bi.