Adozioni Internazionali: vogliamo adottare, ma costa troppo!

Buongiorno,

mi chiamo Adriana e sono felicemente sposata e madre di una bimba adottiva di 10 anni.

Io e mio marito stiamo per adottare un secondo bambino e abbiamo avviato l’iter con la vostra associazione.

Abbiamo seguito e firmato il Manifesto perché condividiamo la proposta che spinge verso la riduzione dei costi. Riteniamo assurdo dover aprire un mutuo per poter dare amore a un bambino.  Stiamo facendo mille sacrifici economici, per realizzare il nostro sogno di allargare la famiglia. Poiché io ho perso il lavoro,  ma non vogliamo rinunciare alla gioia di diventare genitori per la seconda volta!

Grazie

 

IRENEBERTUZZICara Adriana,

è bello vedere persone come lei e suo marito che, nonostante le avversità, i problemi economici, proseguono lungo la strada dell’accoglienza, in attesa di abbracciare il proprio figlio.

Capisco però, il suo problema economico, le difficoltà che una famiglia si trova ad attraversare quando decide di intraprendere un iter adottivo che ha un costo molto elevato.

Per questo Ai.Bi. ha promosso un manifesto, diventato poi proposta di modifica della legge sulle adozioni internazionali, che ha tra i suoi punti cardine, quello della gratuità delle adozioni per particolari categorie di persone.  Perché un atto di giustizia deve poter essere gratis. E non c’è giustizia più grande che dare un papà e una mamma a un bambino abbandonato.

Ma, nell’attesa della nuova legge, Ai.Bi. anticipa la riforma: a partire dal 1 gennaio 2014, facendo affidamento solo sulle nostre forze, Amici dei Bambini farà pagare alle coppie i costi necessari in maniera proporzionale al reddito, fino alla totale gratuità per le coppie meno abbienti.

Ma niente furbetti. Le famiglie che chiedono di pagare meno della quota standard, dovranno accettare di sottoporsi a controlli scrupolosi sulle effettive possibilità economiche da parte dell’associazione. Per questo è stato istituito un fondo per l’accoglienza alimentato da donazioni private e lasciti testamentari, per venire incontro alle esigenze delle famiglie con minori possibilità economiche.

Così tutti potranno diventare padri e madri e aiutare uno dei 168 milioni di bambini abbandonati.

In bocca al lupo!

 

Irene Bertuzzi

Area adozioni internazionali di Ai.Bi.