Bambini grandi? Fatevi “accogliere” da loro!

Buongiorno,

mi chiamo Mario e sono padre di due bambini adottati all’età di 6 e 7 anni.

All’inizio, io e mia moglie eravamo spaventati nell’accogliere due bimbi “grandicelli”; avevamo paura di non essere all’altezza del ruolo, di incontrare seri problemi per via dell’età dei nostri figli, ma non è stato così!

A dire il vero, non siamo noi che abbiamo accolto loro ma loro che ci hanno “ travolto” nelle loro vite. Quante emozioni stiamo vivendo!

Certo, all’inizio non è stato facile, la convivenza è stata dura; ci sono stati piccoli problemi quotidiani che, abbiamo risolto tutti e 4 insieme attraverso il dialogo e il confronto.

Noi rifaremmo questa scelta altri miliardi di volte e vorrei dire a tutti di “buttarsi”, di non aver paura dell’età dei piccoli. Niente vale di più di sentirsi chiamare mamma e papà!

 

IRENEBERTUZZIBuongiorno Mario,

innanzitutto vorrei ricordare che bambini di 6 e 7 anni sono bambini-bambini. Poi vorrei ringraziarla per aver voluto condividere con noi la Sua esperienza. Così bella che spero possa essere di aiuto alle tante coppie che, intimorite, decidono di non intraprendere un’adozione di un bimbo grande.

Adottare un bambino è una scelta radicale che implica la piena consapevolezza da parte della coppia che la strada non sarà solo rose e fiori, si potranno incontrare lungo il cammino ostacoli, più o meno grandi, e i genitori dovranno essere capaci di affrontarli insieme. Né più né meno di quanto accade con i figli biologici.

Sicuramente l’adozione di bambini grandi, potrebbe comportare una maggior “fatica” del minore a inserirsi nella nuova famiglia, a rispettarne le regole e i ruoli. Ma c’è un aspetto che viene ignorato dai più e che invece trasforma i timori degli adulti in falsi problemi. Ed è il fatto che a un bambino più grande, non serve spiegare niente: perché i bambini più grandi ricordano, e bene, quello che hanno lasciato alle spalle. E certo non ne hanno nostalgia. Sia chiaro: i ricordi di sofferenza e solitudine non mitigano il trauma dell’abbandono. Qualsiasi sia l’età in cui si viene adottati, c’è una domanda che consuma la mente dei figli adottati, ed è “Perché sono stato abbandonato?”.

E’ la domanda delle domande che prima o poi si fanno tutti i figli adottati, ma i bambini più piccoli, poiché non possono ricordare nulla, tendono a mitizzare il passato. Viceversa i più grandicelli conservano il ricordo della loro esperienza. Ecco perché- come dice Lei- i momenti difficili ci sono, i figli- grandi o piccoli che siano- ci mettono alla prova, ma quando conquistiamo la loro fiducia, le difficoltà vengono superate e i sorrisi e gli abbracci ripagano di ogni fatica.

L’età di un bambino non conta: un bimbo ha diritto di essere figlio e non è per nulla scontato che i più grandicelli fatichino maggiormente a riconoscere i genitori adottivi come genitori veri.

Sicuramente, però, quando si affronta il problema dell’adozione, specie di bambini grandi, ci si trova davanti a una serie di difficoltà- un passato difficile alle spalle, traumi e difficoltà relazionali- che rendono più che mai utile accompagnare le coppie durante tutto l’iter adottivo.

Inoltre Ai.Bi. sta studiando anche nuove forme di accompagnamento, in collaborazione con le Autorità Centrali dei paesi di origine dei minori. Penso per esempio alle cosiddette vacanze preadottive.

Si tratta di una proposta che permette a bambini grandicelli di trascorrere un periodo di vacanza (dalle 2 alle 4 settimane), con una famiglia già in possesso del decreto di idoneità che sia disposta ad accoglierli. Questo tempo di convivenza è utile sia alla coppia sia al bambino poiché, nel clima sereno di una vacanza, si impara a conoscersi a poco a poco, a prender le misure delle aspettative degli adulti e di quelle dei bambini, e a fortificarsi nel desiderio di tracciare un percorso di vita insieme.

Dopo la vacanza preadottiva, la coppia può capire se si sente davvero pronta ad affrontare tutto l’iter necessario per arrivare ad accogliere quel bambino e farlo diventare suo figlio.

Per avere tutte le informazioni, è possibile visitare il sito dedicato.

Grazie per la sua preziosa testimonianza

Irene Bertuzzi

Area Adozioni Internazionali di Ai.Bi.