La stazione di Milano trasformata in un villaggio di emergenza per i profughi

centraleIl Continente delle contraddizioni. L’Europa affronterà il dramma dei migranti nel prossimo vertice UE. Da un lato sembra accolta la richiesta del Governo italiano di elevare il ‘dopo Lampedusa’ al rango di emergenza comunitaria, dall’altro la Germania lo tratta come un problema che non la riguarda. Il problema rischia di esplodere. Milano è alle prese con duecento profughi accampati nella stazione centrale. Mentre i collettivi di immigrati senza residenza legale (“sans papier”) del Belgio si mobilitano contro quella che considerano un’insufficiente reazione dell’Ue alla strage di Lampedusa.

A Bruxelles giovedì e venerdì prossimo l’Ue dovrebbe confermare le decisioni prese la scorsa settimana: in primo luogo il progetto di un Frontex comune dalla Grecia alla Spagna.

Intanto, riporta il Corriere, la Germania ha attuato finora una politica diversa. Nel maggio scorso l’Italia diede a trecento migranti esuli da Libia, Togo e Ghana un pass e 500 euro a testa per raggiungere la Germania. Arrivati ad Amburgo, il Governo di Angela Merkel ha offerto loro un biglietto del treno per tornare in Italia. Forte del fatto che la norma Ue prevede che l’immigrato possa chiedere asilo solo nel primo Paese dove viene accolto e non possa spostarsi in altri Stati.

Intanto dalla Sicilia chi può, fugge. E’ il caso degli oltre 200 profughi accampati da giorni nella stazione centrale di Milano. Quella che doveva essere una tappa di transito, rischia di trasformarsi in una sorta di villaggio di emergenza.

Racconta una volontaria, che con l’associazione ‘Insieme per la Siria libera’, ha aiutato fin dall’inizio i profughi: «Sono persone che non hanno più niente, arrivano con magliette e infradito, sporchi e affamati. Molte le donne con bambini. L’unica loro speranza è legata a numeri di telefono imparati a memoria con tanto di prefissi internazionali. Li ripetono con le lacrime agli occhi, perché sono il loro unico strumento per trovare parenti e amici che vivono nel Nord Europa».

Il Comune ha costituito un’ unità di crisi e insieme alla Protezione civile sta portando cibo, bevande, scarpe, vestiti, coperte e sacchi a pelo. Ma chiede l’ intervento del Governo. Intanto gli immigrati senza residenza legale del Belgio bussano direttamente all’Europa. Per sabato 20 ottobre è prevista una manifestazione a Bruxelles, vicino alle sedi delle istituzioni Ue. Obiettivo della protesta sarà: rendere omaggio alle vittime nel Canale di Sicilia e reagire contro le politiche europee, che secondo gli organizzatori sono «basate solo sul tema della sicurezza e sulla repressione e non orientate verso una vera soluzione».