Sicilia: continuano gli sbarchi e i profughi restano “prigionieri” dei centri di prima accoglienza

Profughi_Lampedusa200Ancora notizie allarmanti dalla Sicilia, ieri sera l’ennesimo sbarco di migranti ha interessato il porto di Augusta. I 408 disperati, tra i quali 40 donne e 80 minori, sono stati soccorsi a largo delle coste di Siracusa dalla imbarcazione della Marina Militare “San Marco” e trasportati a terra per i primi aiuti e cure mediche.

Non conosce sosta l’operazione “Mare Nostrum”, autorizzata dal governo per far fronte all’emergenza di questi profughi in fuga dalla guerra, dalle bombe, dalle armi chimiche, dagli stupri di massa, dalla carestia. Gli arrivi disperati nel canale di Sicilia sembrano non avere fine.

Alla lunga lista si aggiunge anche Favignana, dove, a bordo di una barca in vetroresina, sono giunte12 persone. Una volta a terra, i cittadini stranieri sono stati immediatamente fermati dai carabinieri e trasportati a Trapani per le consuete procedure di identificazione.

Nel frattempo, ad un mese dalla tragedia di Lampedusa, lo sdegno nei confronti di questa vergogna nazionale sembra già essersi placato. L’ondata emotiva scaturita a seguito della sciagura non ha prodotto alcun risultato concreto: i superstiti si trovano ancora “prigionieri” nel Centro di prima accoglienza dell’isola vivendo in condizioni critiche e precarie.

Non si arrestano però le polemiche degli esponenti della delegazione dell’Intergruppo parlamentare sull’immigrazione che, guidati dalla presidente della Camera Laura Boldrini, avevano visitato l’isola qualche giorno dopo la tragica morte dei 366 migranti, denunciando la mancanza e l’insufficienza di strutture adeguate per l’accoglienza e il primo soccorso dei profughi. I parlamentari hanno sollecitato nuovamente il governo con una mozione chiedendo, tra l’altro, di trasferire immediatamente i profughi, di avviare i lavori per l’adeguamento del Centro e di mettere all’ordine del giorno dell’agenda europea la creazione di un Centro di prima accoglienza europeo su territorio italiano, dove sia possibile fare richiesta di asilo per tutti i 28 Paesi dell’Unione.