Ricongiungimento familiare dei minori migranti: Oim e Ue lanciano il progetto “Pruma”

roller misnaFacilitare il ricongiungimento dei minori stranieri non accompagnati con i parenti residenti in Paesi dell’Unione Europea. Con questo obiettivo è partito nel mese di gennaio il progetto “Pruma”, finanziato dall’Ue e dall’Organizzazione internazionale delle migrazioni di Roma. Attraverso questa iniziativa si mira a evitare che i giovani migranti proseguano da soli viaggi già difficili e pericolosi in cui rischiano di diventare vittime di tratta o di sfruttamento.

Il progetto viene attuato in collaborazione con gli uffici Oim di Parigi, Berlino, Atene, Malta e Londra e vede tra i soggetti partner diverse Organizzazioni non governative, la direzione Libertà civili e immigrazione del Ministero dell’Interno italiano, il ministero greco per l’ordine pubblico e la protezione dei cittadini e la Polizia maltese.

“Nel 2011 sono state oltre 12 mila le domande di asilo di minori stranieri non accompagnati presentate nei 27 Paesi dell’Unione Europea – ricorda il direttore dell’Ufficio di coordinamento Oim per il Mediterraneo José Angel Oropeza. Sono minori che provengono da Paesi come Afghanistan, Siria, Iraq, Eritrea e Somalia e che vogliono raggiungere i loro parenti in un Paese dell’Ue. Secondo il regolamento di Dublino, potrebbero richiedere il ricongiungimento familiare con i parenti di quarto grado che si trovano in maniera regolare in altri Stati dell’Unione, ma purtroppo in pochissimi sanno di avere questa possibilità e molti cercano di raggiungere i propri cari da soli, correndo il rischio di diventare vittime di sfruttamento o tratta”. Il progetto Pruma tende invece a contribuire al rafforzamento del diritto all’unità familiare promuovendo la tempestiva applicazione di questa procedura prevista dal Regolamento di Dublino.

In concreto il progetto prevede un’accelerazione delle diverse tappe del processo di ricongiungimento, dall’identificazione del minore al suo trasferimento presso lo Stato membro in cui risiedono i suoi parenti, tenendo sempre presente il superiore interesse del minore e le garanzie giuridiche che lo determinano.

“Il progetto – conclude Oropeza – prevede il coinvolgimento di due strutture di accoglienza per minori non accompagnati in Grecia e in Italia. Saranno inoltre avviate attività di consulenza legale e verrà fornita assistenza al ricongiungimento familiare a minori non accompagnati particolarmente vulnerabili”.

Il progetto Pruma avrà una durata di 12 mesi, concludendosi con un workshop internazionale nel mese di dicembre 2014. In quell’occasione verranno presentate alla Commissione Ue le linee guida condivise dagli Stati coinvolti.

 

Fonte: Redattore Sociale