Siria, “il posto più pericoloso dove essere bambini”

siria-bambini-profughi 200Bambine date in sposa a ricchi pedofili del Golfo, minori plagiati nei campi d’addestramento nel Nord della Siria da jihadisti stranieri, adolescenti imprigionati insieme alle famiglie e poi seviziati per estorcere informazioni agli adulti, bambini costretti a partecipare a decapitazioni in piazza. Sono solo alcune delle drammatiche situazioni per le quali la Siria è stata definita da un rapporto dell’Unicef “un posto dove essere bambini è fra i più pericolosi al mondo”. I dati parlano chiaro di come le condizioni dell’infanzia siano incredibilmente drammatiche in un Paese in cui i bambini sono più di 10 milioni e la metà degli abitanti ha meno di 15 anni.

I primi 3 anni di guerra civile hanno colpito 5 milioni e mezzo di minori: solo un anno fa erano la metà e un milione di loro si trovano in zone della Siria poste sotto assedio e senza alcuna possibilità di ricevere assistenza umanitaria. Sono 3 milioni i bambini siriani senza tetto, 2 di questi necessitano di aiuti medici e psicologici, un altro milione e 200mila è fuggito in campi profughi all’estero. Nelle tendopoli allestite per gli sfollati, nel frattempo sono nati altri 38mila piccoli, le cui mamme spesso non dispongono di latte a sufficienza e devono diluire quello in polvere per farlo durare più a lungo.

Almeno 8mila bambini sono arrivati ai confini siriani senza genitori. Uno su 10, in particolare quelli orfani di entrambi i genitori o solo del padre, è costretto a lavorare per pochi soldi al fine di aiutare la famiglia, mentre una bambina su 5 viene data in sposa in giovane età. Anche nei Paesi vicini si trovano sempre più giovanissimi siriani che lavorano nelle fabbriche o nei ristoranti.

Nelle zone sotto assedio, inoltre, bambini e donne incinte sono spesso bersaglio dei cecchini.

Drammatico anche il quadro dell’istruzione: quasi 3 milioni di minori siriani non frequentano più alcuna scuola, di cui 2,3 milioni all’interno del Paese e altri 500mila tra quelli fuggiti negli Stati confinanti.

Tre anni di guerra hanno tolto tutti ai bambini siriani: genitori, amici, fratelli e sorelle, scuole, insegnanti, case, stabilità. L’Unicef avverte che, nonostante la grande forza dimostrata da questi bambini, un altro anno di guerra avrebbe conseguenze devastanti sulla loro salute.

 

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Fonti: Internazionale, la Repubblica