“La più grande emergenza umanitaria degli ultimi 10 anni”

emergenza siria“In Siria si sta consumando la più grave emergenza umanitaria degli ultimi 10 anni”. È questo l’allarme lanciato dall’Unicef, avendo constatato le condizioni in cui sono costretti a sopravvivere milioni di siriani fuori e dentro il Paese. “Ci sono delle aree di grandissima criticità – denuncia l’organizzazione umanitaria –: non dimentichiamo che il campo di Yarmuk è stato inaccessibile per 300 giorni. In altre zone ci sono ospedali distrutti, 4mila scuole rase al suolo e il personale umanitario lavora sotto il tiro dei cecchini”.  

Nel frattempo all’interno del Paese proseguono le violenze e la situazione politica è sempre più incerta. Martedì 11 marzo un attentato suicida avvenuto nella città di Qamlishi, nella zona curda a nord della Siria, ha provocato 5 vittime. Qui da mesi i curdi, rimasti fedeli al presidente Bashar al-Assad, combattono contro gli islamisti dello Stato islamico per l’Iraq e il Levante, che hanno conquistato il controllo del nord est della Siria. Proprio a causa della presenza di movimenti estremisti e jihadisti, il fronte dell’opposizione al regime appare sempre più variegato e difficilmente definibile. I miliziani dell’Isil detengono molti prigionieri e mirano a imporre la legge islamica in Siria. Sono stati loro a processare e giustiziare 22 persone nella città di Daech, a nord del Paese, e a rivendicare l’attentato di Qamlishi.

Intanto continua lo sconfinamento della guerra siriana in Libano. Sempre nella giornata dell’11 marzo sono stati colpiti due villaggi della valle della Beqaa. Il presidente libanese Suleiman ha spronato l’esercito a proteggere i villaggi frontalieri.

 

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Fonti: Internazionale, Radio Vaticana