L’adozione per le giuste ragioni: una scelta finale”

euradoptLa Convenzione dell’Aja sulla cooperazione in materia di adozioni internazionali compie 21 anni ed è tempo di bilanci. Il 23 e 24 aprile a Stoccolma si svolgerà la conferenza intitolata “L’adozione per le giuste ragioni: una scelta finale”, organizzata da Euradopt, un’organizzazione che riunisce 20 enti accreditati europei che operano nel campo delle adozioni. Tra di essi, solo 2 sono italiani e Amici dei Bambini e uno di questi.

A 21 anni dalla storica firma, avvenuta nella città olandese il 29 maggio 1993, ci si chiederà se la Convezione dell’Aja sia ancora oggi uno strumento efficace per l’implementazione di un sistema etico e trasparente delle adozioni internazionali e quali siano le sfide di oggi.

A discuterne saranno numerose personalità del mondo politico e istituzionale e i rappresentanti di alcune delle realtà più importanti a livello mondiale nel settore delle adozioni internazionali.

Nel corso della due giorni di discussione, la “parte del leone” la faranno i Paesi scandinavi. Saranno presenti, tra gli altri, il direttore del Forum norvegese delle Adozioni Oystein Gudim che parlerà di “Cooperazione per una migliore etica delle adozioni” e il Ministro svedese per l’infanzia e la terza età e Ministro della salute e degli affari sociali Maria Larsson, che analizzerà “Il diritto dei bambini a crescere in buone condizioni”.

Non mancherà la presenza italiana: il secondo giorno di conferenza prevede infatti gli interventi di una rappresentanza degli enti accreditati del nostro Paese e, in chiusura, del presidente di EurAdopt Angelo Moretto.

Porteranno le loro esperienze e le loro osservazioni sul processo di trasformazione dell’adozione internazionale negli ultimi due decenni anche i rappresentanti istituzionali provenienti da Regno Unito, Kenya, Sud Africa, Ruanda e Colombia.

Particolare attenzione verrà dedicata ai servizi post adottivi predisposti dai diversi Paesi, alla formazione delle coppie che intendono accogliere un minore, alle sfide e alle necessità a cui vanno incontro le famiglie adottive del terzo millennio.

 

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