Sono incinta e vorrei dare in adozione il bimbo: a chi posso rivolgermi?

Buona sera,

sono una ragazza peruviana di 24 anni, incinta da circa tre settimane. Ho vissuto per cinque anni in Italia, da circa un anno sono ritornata nel mio Paese.  Vorrei dare in adozione il mio bambino perché la mia situazione non mi permette di crescerlo. Vorrei sapere se siete interessati. Muchas gracias,

Rosario

 

IRENEBERTUZZICarissima Rosario,

di certo siamo interessati a offrirti il nostro aiuto, incoraggiandoti nella scelta che hai preso e cioè offrire al bambino che porti in grembo la possibilità di vivere. In Italia esiste la possibilità per le gestanti di partorire in anonimato all’interno delle strutture ospedaliere. Questo vuol dire che le donne hanno il diritto di non riconoscere i loro bambini dopo il parto. La legge italiana tutela sia la donna sia il neonato, intesi come persone distinte, ognuno con specifici diritti. La legge consente alla madre di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’Ospedale dove è nato (DPR 396/2000, art.30, comma 2) affinché sia assicurata l’assistenza e anche la sua tutela giuridica. Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene riportato “nato da donna che non consente di essere nominata”. Chi nasce è riconosciuto dalla nostra legge come persona. Per i neonati non riconosciuti dai genitori biologici devono essere assicurati specifici interventi, stabiliti dalla legge, per garantire loro la dovuta protezione, nell’attuazione dei loro diritti fondamentali. Saranno i medici a effettuare la dichiarazione di nascita, entro il termine massimo di dieci giorni dalla nascita, permette la formazione dell’atto di nascita, documento che attesta l’identità anagrafica, l’acquisizione del nome e la cittadinanza.

Purtroppo in Perù non esiste una legge che permetta alle donne di partorire in anonimato. Quando le partorienti si presentano in ospedale per il parto, la madre deve comunque fornire le proprie generalità, anche se non intende riconoscere il neonato, dopodiché l’ospedale si mette in contatto con le autorità competenti. Per altre informazioni, potresti rivolgerti alla ‘Dirección de Investigación Tutelar’, che oltre alla sede nazionale di Lima dovrebbe aver aperto anche uffici in altre città peruviane. Spero di esserti stata utile. Non esitare a contattarci per qualsiasi tua necessità. Un caro abbraccio,

Irene Bertuzzi

Responsabile Adozioni Internazionale di Ai.Bi.