Bonus fiscale alle famiglie con tre figli. Boutade elettorale o aperitivo delle politiche familiari

belletti

Renzi ricordi le sue parole: il “bonus” di 80 euro è solo “l’aperitivo”, ora si devono veramente “aiutare le famiglie”. Il Forum delle Associazioni Familiari plaude alla scelta del governo di allargare il bonus Irpef di 80 euro anche alle famiglie con 3 figli e reddito contenuto nei 31mila. “Piccola cosa in termini economici – la definisce il presidente del Forum, Francesco Bellettima importante affermazione di principio che riconosce il legame tra carichi familiari e capacità contributiva.

“All’introduzione del bonus – spiega Belletti – mancava quel pizzico di equità che avrebbe distinto i redditi con e quelli senza carichi familiari. Chi ha figli da crescere e pannolini da comprare non può avere lo stesso trattamento di chi deve mantenere solo se stesso”.

La speranza, a questo punto, è che la decisione del governo non sia solo una trovata da campagna elettorale e non venga meno all’indomani delle elezioni europee del 25 maggio. La misura, infatti, sta a cuore sia al Ncd, da giorni impegnato a introdurre il cosiddetto quoziente familiare, che al Pd, visto che Renzi ha fatto proprio del bonus di 80 euro uno degli elementi centrali della sua campagna elettorale.

Nello specifico, la decisione del governo riguarda le famiglie monoreddito fino a 1.800 euro al mese per chi ha due figli, a 2.200 per chi ne ha tre e a 2.600 per chi ne ha 4 figli. Per lo Stato l’onere sarebbe di circa 100milioni di euro che, a detta del governo, potrebbero essere coperti dalla spending review. Le mosse dell’esecutivo saranno comunque ufficializzate il 27 maggio.

Meno positiva la reazione del Forum delle Associazioni Familiari per quanto riguarda la Tasi, alla quale Belletti chiede di rimettere mano. “Per cominciare si trasformi da facoltativo a obbligatorio per i Comuni l’utilizzo dello 0,8 per mille di maggiorazione a sostegno delle famiglie in base al reddito e ai componenti per una maggiore equità fiscale orizzontale. Si prevedano correttivi specifici a favore delle famiglie a basso reddito, rapportati al numero dei familiari”.

“Infine – conclude Belletti – si faccia al più presto una prima verifica a campione confrontando l’incidenza tra vecchia Imu e nuova Tasi viste le garanzie del Presidente del Consiglio e del sottosegretario Delrio, secondo cui la Tasi sarebbe stata più equilibrata e leggera dell’Imu”.