Un gol per il Congo: il torneo “Amici dei Bambini” per sostenere il centro Fed

aldiniSi devono ancora giocare le finali, ma si conoscono già i nomi dei vincitori. Niente paura! Nessun imbroglio, partita truccata o scommessa clandestina. Anzi. I veri vincitori del trofeo “Amici dei Bambini” sono i piccoli ospiti del centro Fed, nella Repubblica Democratica del Congo.

La giornata conclusiva del torneo di calcio organizzato da Ai.Bi. e dall’Unione Sportiva Aldini di Milano si svolgerà domenica 1° giugno. Dopo le fasi eliminatorie, è ora il turno delle squadre professionistiche. Le formazioni della categoria Esordienti 2001 di Fiorentina, Inter, Milan e Torino sfideranno, nei quarti di finale del torneo, rispettivamente Accademia Gaggiano, Monza, Novara e Aldini. Sono queste quattro, infatti, le squadre che hanno superato la prima parte della competizione che vedeva, ai nastri di partenza, ben 28 formazioni. Nella stessa giornata del 1° giugno, le vincenti di questi quattro incontri si sfideranno nelle semifinali e, a seguire, nelle finali per il primo e il terzo posto.

Ogni gol che verrà realizzato sul campo di via Felice Orsini a Milano sarà dedicato ai bambini congolesi del centro Fed: decine di piccoli orfani di uno o di entrambi i genitori, a cui Ai.Bi. garantisce sostegno alimentare, sanitario, scolastico e psicologico. Tutte cose che costituiscono diritti fondamentali di ogni bambino, ma che, purtroppo, in uno dei Paesi più poveri del mondo come il Congo, troppo spesso mancano.

L’iniziativa di Ai.Bi. e Us Aldini rafforza una tradizione ormai decennale che vede le due associazioni unite nel sostenere l’infanzia più disagiata in Italia e nel mondo. L’edizione 2014 del torneo era stata tenuta a battesimo nel corso di un gran galà, il 28 gennaio scorso, al quale hanno voluto prendere parte anche alcuni prestigiosi personaggi del mondo del calcio italiano, desiderosi di far sentire il loro appoggio alla causa dei bambini del Fed.

Domenica sera qualcuno alzerà la coppa, sul campo ci saranno dei vincitori. Ma la delusione sportiva di chi avrà segnato un gol in meno passerà di certo in secondo piano davanti alla consapevolezza, per ognuno di questi calciatori in erba, di aver aiutato un bambino come loro, privo però della cosa più importante: l’affetto di una famiglia.