L’adozione del cuore non ha età

fratelli caralloAndrea e Vincenzo (nomi di fantasia) hanno solo 13 e 10 anni, ma di cose brutte ne hanno vissute già abbastanza. Fino a pochi mesi fa, quando hanno trovato una casa, e soprattutto una famiglia definitiva grazie alla voglia di compiere un gesto d’amore da parte di una coppia di genitori leccesi.

Abbandonati da piccolissimi, hanno vissuto per anni divisi in diversi istituti, prima di trovare accoglienza, a distanza di tempo, presso una coppia affidataria. Ma neppure questa era la famiglia giusta per loro: la mamma che li accolse, in realtà, li ha maltrattati per 5 lunghi anni, sottoponendo soprattutto Andrea, il più grande, a pesanti discriminazioni. Dopo questa brutta esperienza, per i due fratellini è stato di nuovo istituto. Ma un giorno di gennaio 2014, ecco arrivare Cristina e Fernando di Lecce: che sono diventati la loro mamma e il loro papà. Quelli giusti!

Sono proprio loro a raccontarci questa storia, in un momento di pausa della XXIII Settimana delle Famiglie di Amici dei Bambini, che si sta svolgendo in questi giorni a Gabicce. Casalinga lei, pensionato lui, con qualche anno in più della media dei genitori adottivi, Cristina e Fernando sono l’esempio della coppia capace di capire davvero il senso dell’adozione. “Nella nostra testa c’è sempre stata l’idea di accogliere un bambino abbandonato – dicono –, fin da quando ci siamo sposati. Eravamo decisi a farlo anche nel caso in cui avessimo avuto figli”. Quella all’adozione per loro è sempre stata una vera vocazione, tutt’altro che un modo per colmare una lacuna o un “tappabuchi” alla sterilità.

“Sono convinta si sia trattato di un disegno di Dio – afferma Cristina, profondamente credente –. Un giorno, quasi casualmente, ci trovammo a parlare di adozione con una donna. Scoprimmo poi che si trattava di una psicologa operativa presso i servizi sociali di Lecce. In seguito a quello scambio di opinioni, ci sentimmo incoraggiati a concretizzare quell’idea che avevamo sempre avuto”. In realtà, Fernando ha qualche dubbio, teme la reazione dei futuri figli adottivi nel momento in cui avessero scoperto di non essere figli biologici dei genitori con cui avrebbero vissuto. Ma i servizi sociali prima e Amici dei Bambini poi hanno rassicurato Fernando e preparato al meglio la coppia al “grande passo”.

Settembre 2013: dalla sede Ai.Bi. di Barletta arriva la tanto attesa chiamata. È una proposta di abbinamento: due fratelli, di 9 e 12 anni. I coniugi avevano dato disponibilità ad accogliere una coppia di fratelli, anche grandi, consapevoli del fatto che per loro sarebbe stato meglio evitare un bambino molto piccolo. “I piccolini hanno bisogno di genitori più giovani di noi”, dice Cristina, dimostrando di avere capito davvero il senso dell’adozione.

A gennaio avviene il primo incontro, “quello decisivo”, e a giugno sono andati a prenderli. Ora Andrea e Vincenzo vivono nel capoluogo salentino e non vedono l’ora di iniziare la scuola per poter imparare l’italiano.

“In loro – ci dicono Cristina e Fernando – si vede chiaramente il desiderio di recuperare quell’infanzia che hanno perso: giocano con le cose più semplici, ci chiedono aiuto, vogliono stare sempre con noi”.

Il caso ha voluto che sempre a giugno Ai.Bi. inaugurasse il suo punto informativo a Lecce: un’iniziativa per la quale Cristina e Fernando sono attivi al servizio delle altre famiglie che sognano di accogliere un bambino abbandato. “Perché non si diventa mamma solo se lo permette la pancia – afferma con orgoglio Cristina –, ma soprattutto se lo permette il cuore”.