Fecondazione eterologa, arrivano le prime obiezioni

eterologaCome già accade per l’aborto, anche la fecondazione eterologa ha i suoi obiettori. Il primo caso giunge da Roma, dal Policlinico Gemelli, dove fanno sapere che l’eterologa “va contro il diritto di conoscere i propri genitori biologici e frammenta la genitorialità”. E hanno rispedito al mittente l’autorizzazione concessa negli scorsi giorni dal governatore Zingaretti alla struttura di partire con la nuova provetta. L’ospedale opererà solo come centro di procreazione di primo livello per l’inseminazione artificiale intrauterina omologa. «Bisogna proteggere il nascituro – ha spiegato Antonio Spagnolo, direttore dell’Istituto di Bioetica dell’Università Cattolica-. L’attenzione certamente va alla coppia, ma questo non può mettere in discussione i diritti di chi viene chiamato alla vita in questo modo».

Una motivazione quella del Gemelli, che solleva la questione controversa e dibattuta dell’anonimato del donatore. Il nato da eterologa avrà infatti la possibilità di chiedere di conoscere l’identità del padre o madre biologici una volta compiuti i 25 anni di età: a questo punto il donatore viene ricontattato e, solo se è d’accordo, conoscerà il figlio biologico. Con l’eccezione di tale caso, si prevede l’anonimato del donatore: si potrà risalire a notizie relativi ad aspetti genetici del donatore solo per esigenze mediche del nato.

Un tema, quello dell’anonimato del donatore/trice, sensibilissimo e che ha visto molti Paesi, partiti dalla non notorietà del genitore biologico, cambiare rotta in seguito ai frequentissimi ricorsi dei figli di eterologa. Concedere a 25 anni il diritto di conoscere le generalità del donatore (che difficilmente avrà cambiato idea sul proprio anonimato, e quindi non concederà il proprio consenso) è un arzigogolo che, di nuovo, mette in secondo piano i diritti del minore rispetto a quelli di chi lo ha chiamato al mondo. Sul tema dell’anonimato il legislatore dovrà lavorare per dipanare una matassa che al momento imbriglia il diritto dei minori di conoscere le proprie origini.