Siamo ultracinquantenni: possiamo adottare un bimbo di un anno?

Gentile direttore,

siamo una coppia di genitori adottivi: padre 51 anni, madre 52, con un bimbo di 7 anni, adottato nel 2009. Stiamo avviando la procedura per la seconda adozione con lo stesso ente e nello stesso paese della prima. Conosciamo la differenza massima di età, tra genitori e adottati, ammessa dalla legge (45 anni) che però ci risulta è possibile derogare in alcuni casi. Volevamo chiedere se per noi è tecnicamente adottabile un bimbo di un anno.

Enza

 

giudiceGentile Signora Enza,

non è chiaro dalla sua mail se il Tribunale abbia emesso il decreto d’idoneità oppure no. Purtroppo essere già genitori adottivi, non garantisce automaticamente l’idoneità. Rispetto alle informazioni che Lei fornisce, il Tribunale per i Minorenni competente dovrebbe rispettare la differenza dei 45 anni tra l’età di suo marito (che è il coniuge più giovane) e il bimbo che potrà diventare vostro figlio. Quindi il bambino dovrebbe avere un’ età non inferiore ai 6 anni.

Va considerato che dal momento in cui la coppia ottiene l’idoneità a quando in effetti poi adotta passano almeno un paio d’anni. Correttamente lei parla di deroga alla legge, ma per casi particolari. E non mi sembra che al sua situazione rientri tra questi. Per esempio: se adottaste due fratellini, dei quali il più piccolo avesse un anno, il legame fraterno sarebbe prevalente. Quindi il giudice potrebbe effettivamente procedere con l’abbinamento, in deroga rispetto al limite d’età imposto dalla legge tra gli aspiranti genitori e i bambini da adottare.

Ad ogni modo, il giudice italiano che si pronuncia sull’idoneità, lo fa in via generale e astratta senza ancora che alla coppia sia abbinato un minore concreto. Questo abbinamento avverrà in seguito all’estero. Dal nostro punto di vista sarebbe sbagliato far diventare ‘prassi’ ciò che dove restare un’eccezione, ovvero violare “a priori” dei limiti previsti dalla legge. Non possiamo sapere cosa disporrà nel concreto il Tribunale competente, che dovrebbe limitarsi a indicare un figlio che abbia al massimo un anno in meno al primogenito.

Ma fuori dal diritto, resta un aspetto fondamentale su cui riflettere: il valore dell’adozione. Quest’ultima dovrebbe essere motivata dal desiderio di accogliere un bambino che aspetta di avere una famiglia e non dal bisogno adulto di ‘spupazzarsi’ un bambolotto.

Cordiali saluti,

Ufficio Diritti di Ai.Bi.