Ma io da figlia adottiva non avrei mai scelto due genitori delusi bombardati da ormoni

Sono basito. Io non sono per niente a favore dell’eterologa, ma da qui a giudicare “indegno” di poter adottare chi fa questa scelta…. ce ne corre! Le provocazioni ci possono anche stare, ma qui, secondo me, si sta passando il limite. E’ una palese contraddizione battersi, ad esempio, contro la cultura “giudicante” del Tribunale e dei Servizi delle coppie ed a favore di una cultura dell’accoglienza e dell’accompagnamento e poi proporre “esclusioni” come queste. Un “processo alle intenzioni” di una coppia, a priori, senza tener conto del percorso, anche maturativo, che può aver fatto dopo magari un fallimento di fecondazione assistita, eterologa o no che sia, non è accettabile. Mi spiace, su molte battaglie e iniziative mi son trovato d’accordo con Ai.Bi., ma questa, condotta poi con questi toni e con queste affermazioni…”not in my name”

Giorgio

valentina GriffiniGentile Giorgio,

il dibattito tra fecondazione eterologa e adozione è molto ampio e difficilmente il mio contributo potrà essere significativo, però ci provo.

Parto da un presupposto imprescindibile, per il mio modo di intendere la vita. Il diritto di essere figlio per chi già c’è ed è solo e abbandonato su questa Terra è la base di qualsivoglia discorso, poi possiamo anche considerare il desiderio di una coppia di cercare di ottenere un figlio in laboratorio.

Ho sottolineato questi due termini “diritto” e “desiderio”.

Ora parlo da figlia adottiva, potendo scegliere i miei genitori adottivi, io so chi avrei scelto: due genitori che mi hanno voluta, amata e desiderata, hanno lottato senza conoscere praticamente niente di me o due genitori che delusi, bombardati di ormoni, hanno cercato qualcun altro mentre io c’ero e poi hanno ripiegato su di me? Io, che non sarò mai quello che desideravano loro… così istintivamente, a buon diritto, scelgo i primi: mi fanno sentire più tranquilla, mi ridanno un po’ di quella sicurezza che cerco, mi donano la certezza che non guarderanno se ho il nasino della mamma o i capelli del papà (per il 50% che ha contribuito!).

Sì, scelgo i primi e, non potendo giustamente selezionare i miei futuri genitori, se qualcuno avesse voglia di ascoltarmi, chiederei di aiutarmi a capitare proprio con i primi!

Mi indigna vedere tutte le istituzioni correre dietro alla fecondazione eterologa e non supportare in tutti i modi l’adozione nazionale ed internazionale; mi indigna sapere che i miei genitori hanno fatto un mutuo per incontrarmi e al contempo pagheranno con le loro tasse chi rincorre un desiderio e non chi realizza un diritto.

Se la fecondazione eterologa ci aiuterà ad avere una maggiore consapevolezza nella scelta adottiva, ben venga, ma io insisto nel volere le stesse chance, anzi ne vorrei qualcuna in più, rispetto a chi ancora non c’è.

Concludo dicendo che non voglio e non posso giudicare chi fa determinate scelte in completa libertà, ma io voglio avere la medesima libertà che si scelga, potendo, la migliore famiglia per me.

Grazie,

Valentina Griffini

Responsabile Area Estero di Ai.Bi.