Famiglie adottive, niente bonus da 5mila euro. Griffini: “Al governo le adozioni non interessano più”

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Il sostegno economico alle famiglie adottive resta una promessa non mantenuta. Le coppie che accolgono un bambino straniero con l’adozione internazionale non riceveranno il bonus da 5mila euro promesso dal governo. La Camera, nel corso della discussione sulla Legge di Stabilità, ha infatti bocciato l’emendamento presentato dall’onorevole Edoardo Patriarca che proponeva l’istituzione di un supporto economico alle famiglie adottive. Le motivazioni della bocciatura sarebbero legate alla mancanza di risorse.

Grande la delusione del deputato del Partito Democratico: “Ci saremmo aspettati l’approvazione dell’emendamento – afferma Patriarca –, dati i chiari segnali lanciati dal governo nelle scorse settimane”. Era stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Graziano Del Rio, il 13 novembre, ad accendere le speranze, assicurando la disponibilità dell’esecutivo a investire risorse economiche nelle adozioni internazionali: “Voglio confermare che l’impegno del governo c’è e ci sarà – aveva detto Del Rio –. Anche sul profilo del sostegno economico alle famiglie che intraprendono il percorso dell’adozione”.

Promesse che non si sono tradotte in pratica. L’emendamento presentato da Patriarca, infatti, dopo la sua bocciatura, è stato sostituito da un ordine del giorno, presentato dallo stesso deputato Pd, in cui si chiede al governo, in modo molto più generico e blando, di promuovere la cultura dell’adozione internazionale e di “valutarne” (non di attuarne) il sostegno economico.

Oggi i genitori adottivi, a fronte di una spesa media di 20mila euro per ogni adozione, possono portare in deduzione solo il 50% degli esborsi certificati e ricevere un rimborso parziale e limitato in base al reddito. E tutto questo solo sulla carta. Nella realtà, infatti, l’apposito fondo creato nel 2005 al momento è a secco: nel 2013 contava solo 5 milioni, contro i 20 dei primi anni. Basti pensare che con le risorse residue del 2013 si stanno ancora rimborsando le adozioni del 2011.

Sulla vicenda interviene anche il presidente di Amici dei Bambini Marco Griffini. “La bocciatura dell’emendamento – commenta Griffini – dimostra ancora una volta il disinteresse dell’attuale governo per l’adozione internazionale, sempre più in balìa di sé stessa. Le proiezioni che stiamo raccogliendo sia dagli enti autorizzati che dai Paesi di origine dei minori adottati (non disponiamo ancora, infatti, dei dati ufficiali perché la Commissione per le Adozioni Internazionali continua a non rivelarli, quasi fossero un segreto di Stato) indicano che difficilmente si arriverà, nel 2014, a superare le 2000 adozioni rispetto alle 2825 del 2013, con un crollo quindi di circa il 30%. Occorre allora far ripartire il movimento riformista per rinnovare l’attuale legge – continua Griffini, che fa notare come solo questo settore non venga toccato dal moto riformista di Renzi –, altrimenti, di questo passo, l’adozione internazionale è destinata a morire presto. Nei progetti di legge presentati e giacenti in Commissione Giustizia alla Camera e al Senato – ricorda ancora il presidente di Ai.Bi. – vi è anche una proposta per ridurre drasticamente i costi delle adozioni internazionali con l’introduzione delle economie di scala, scaturenti da una razionalizzazione e da una migliore organizzazione degli enti sia in Italia che all’estero. Perché quindi non si vuole procedere? Si vuole dichiarare la fine dell’adozione internazionale?”

Fonte: Avvenire