Che cos’è un “Libro bianco” sull’infanzia e l’adolescenza?

Buongiorno,

siamo due genitori adottivi che hanno da poco accolto in Italia il proprio figlio, di origine cinese, che l’anno prossimo compirà 6 anni. Essendo lui il nostro primo figlio, ci stiamo documentando sui servizi per l’infanzia promossi a livello istituzionale. Leggendo gli articoli sul vostro sito, siamo venuti a conoscenza dell’intenzione del Parlamento di fare redigere al governo un cosiddetto “Libro bianco” per l’infanzia. Di che cosa si tratta precisamente?

Grazie,

Annalisa e Alessandro

 

MACCHINA DA SCRIVERECari genitori,

innanzitutto consentiteci di rivolgervi i nostri migliori auguri e, da organizzazione la cui mission è quella di garantire il diritto a essere figlio a ogni bambino, di ringraziarvi perché, con la vostra scelta d’amore, avete salvato dall’abbandono un minore abbandonato dall’altra parte del mondo.

Rispondiamo subito alla vostra domanda. Un “libro bianco” per l’infanzia e l’adolescenza può essere definito come uno strumento conoscitivo delle politiche per i più giovani, una sorta di “manuale” che individui i mezzi più idonei a elaborare delle politiche di sistema per rispondere efficacemente alle tante necessità di una fascia per sua natura debole della popolazione, come quella rappresentata, appunto, dai minorenni. Uno strumento, quindi, che faccia riferimento a un unico sistema informativo di raccolta dei dati e che permetta ai diversi ministeri e alle diverse istituzioni di fare rete tra loro e di mettere in atto un coordinamento tra i vari interventi a favore dell’infanzia.

La proposta di elaborare un “Libro bianco” è arrivata con la mozione presentata dalla senatrice del Partito Democratico Donatella Mattesini, firmata da altri 45 parlamentari e approvata da Palazzo Madama a fine novembre.

L’esigenza di un tale strumento è nata dalla constatazione dell’eccessiva frammentazione, soprattutto a livello territoriale, degli interventi messi in atto fin’ora a beneficio dei minori. Una frammentazione che non ha permesso di produrre un sistema coordinato a livello nazionale di servizi per l’infanzia. E che, di conseguenza, non ha migliorato la situazione di estremo disagio in cui vive gran parte dei bambini e dei ragazzi nel nostro Paese. Basti ricordare, a questo proposito, che i minori a rischio povertà in Italia sono il 28% del totale, il 6% in più rispetto alla media europea. Il 13,8% dei minori italiani vive in condizioni di povertà assoluta. Dati purtroppo in aumento, soprattutto per quanto riguarda le famiglie numerose, che tradotti vogliono dire maltrattamenti, dispersione scolastica, lavoro minorile, pedofilia, dipendenze, disagio psicologico e abbandono.

Tutte piaghe nei confronti delle quali, fino a oggi, le misure messe in atto si sono rivelate assolutamente insufficienti. Per questo speriamo che al più presto il “Libro bianco” diventi realtà e permetta finalmente di realizzare un coordinamento capace di rafforzare in modo uniforme i servizi per l’infanzia più debole.

Grazie per il vostro interessamento,

Ufficio Stampa di Ai.Bi.