Per i “Figli in attesa” non c’è sospensione di mandato che tenga

Cara Ai.Bi.,

siamo una coppia che sogna di adottare un bambino e che ha intrapreso il percorso dell’adozione. Per questo tempo fa abbiamo consultato anche la vostra rubrica “Figli in Attesa”, interessandoci molto in particolare a una bambina. Purtroppo per noi non sarà possibile accogliere proprio lei, perché la bimba è nata prima del 2010, mentre il decreto che prevede la nostra idoneità ci impone di adottare minori nati solo dopo il 1° gennaio 2010. Ci dispiace tantissimo non poter diventare i suoi nuovi genitori, ma purtroppo dobbiamo attenerci a questi vincolo.

Successivamente, inoltre, abbiamo letto della sospensione, da parte di Ai.Bi., dell’accettazione di nuovi mandati. In fondo vi capiamo: ormai più che una pratica di adozione, si tratta di una vera e propria via crucis.

Per fortuna, però, abbiamo anche visto che la rubrica “Figli in Attesa” è ancora attiva. Questi bambini trovano quindi facilmente una nuova famiglia? Noi speriamo di sì e vi preghiamo di andare avanti nel vostro lavoro: svolgete un servizio alla comunità davvero senza pari!

I nostri migliori saluti,

Cinzia ed Emanuele

 

Cristina-Legnani1 - CopiaCarissimi,

innanzitutto grazie per le parole di apprezzamento e di incoraggiamento per il nostro lavoro: in questo periodo così difficile per il mondo dell’adozione internazionale, sono per noi davvero molto preziose.

La rubrica “Figli in Attesa” è una delle pagine più visitate del nostro sito e gli accessi sono in continuo aumento. Nel corso dell’anno appena terminato sono stati in tutto 392.854, per una media di 1076 al giorno. Nell’ultimo mese questo dato è salito a 1233 accessi giornalieri, per un totale di 38224 dal 14 dicembre 2014 al 13 gennaio 2015. Media ancora più alta in questo inizio di nuovo anno: dal 1° al 13 gennaio 2015, infatti, i visitatori della rubrica sono stati 19121, ovvero 1471 al giorno.

Grazie a “Figli in Attesa”, hanno già trovato una nuova famiglia 6 bambini, tutti con necessità speciali. Cinque di questi sono cinesi, adottati uno nel 2013 e gli altri 4 nel 2014. Il sesto piccolo è invece peruviano ed è stato accolto in Italia nel 2014. L’anno nuovo è iniziato bene: nei primi giorni di gennaio, infatti, è già stato effettuato il primo abbinamento tra una coppia e una bambina.

L’adozione per questi piccoli, forse più ancora che per gli altri, ha rappresentato davvero l’ultima via di salvezza della propria vita. Da abbandonati in istituto ad accolti nel calore di nuove famiglie che ora permettono loro di condurre una vita normale. Coloro che presentano particolari patologie seguono costantemente terapie specifiche e, ove necessario, sono stati operati dai migliori medici specialisti.

È necessario ricordare, infine, che per la rubrica “Figli in Attesa” Ai.Bi. non ha sospeso l’accettazione di nuovi mandati. Al di là delle difficoltà in cui versa attualmente l’adozione internazionale, non possiamo dimenticare che il principale obiettivo del nostro lavoro è restituire ai bambini abbandonati il diritto a essere figlio. Un diritto che per i bambini “speciali”, a causa delle patologie di cui soffrono o di un’età anagrafica più avanzata, rischia di restare per sempre una chimera. Non facilitare la loro accoglienza in una nuova famiglia, vorrebbe dire abbandonarli una seconda volta.

Tanti cari saluti,

 

Cristina Legnani

Referente per la rubrica “Figli in Attesa”