Pagamenti in contanti per pratiche adottive. “E’ vero che in Russia non accettano bonifici?”

Buongiorno,

ho letto la notizia sulle possibili sanzioni che rischierebbero i genitori adottivi che dovessero pagare in contanti i referenti all’estero degli enti a cui si rivolgono. Io e mia moglie abbiamo seriamente rischiato di essere coinvolti in una vicenda simile. Tempo fa abbiamo intrapreso l’iter dell’adozione internazionale nella Federazione Russa. L’ente a cui abbiamo affidato l’incarico di seguirci lungo tutta la procedura, in occasione del nostro primo viaggio nel Paese del nostro futuro figlio, ci ha praticamente imposto di portare diverse migliaia di euro in contanti per retribuire i vari referenti, interpreti, autisti… Quando ci siamo opposti, ci è stato risposto che, al pagamento in contanti, i referenti all’estero ci avrebbero sicuramente rilasciato una ricevuta e che la Russia non accetta bonifici bancari.

La richiesta ci è sembrata immediatamente alquanto “sospetta”. Tanto più che, per ragioni di lavoro, ho numerose e frequenti relazioni professionali con la Russia e posso testimoniare di come i rapporti economici con i vari fornitori e clienti vengano trattati esattamente come quelli con tutti gli altri Paesi con i quali la mia azienda lavora: ovvero, rigorosamente, tramite trasferimenti bancari. La domanda è quindi sorta spontanea: perché solo nel caso delle adozioni la Russia non avrebbe accettato un bonifico?

Vi sarei grato se riusciste a fornirmi una spiegazione,

Grazie,

Daniele

 

crinò (3) - CopiaBuongiorno Daniele.

In qualsiasi paese del mondo, il controllo dei trasferimenti valutari si basa su uno o due principi. Il primo è che i mezzi che garantiscono la tracciabilità sono da preferirsi ai contanti, ammissibili solo per trasferimenti di importi limitati. Il secondo, più o meno presente a seconda del grado di libertà di movimento dei capitali, è che le importazioni di valuta vanno incoraggiate e le esportazioni scoraggiate.

Così, in Europa è vietato attraversare le frontiere con più di 10.000 euro in contanti, mentre con movimenti tracciabili non ci sono vincoli particolari sui flussi monetari in entrata o in uscita.

Entrando in Federazione russa, invece, è possibile portare liberamente con sé fino a 3.000 dollari in contanti, avendo da 3.000 a 10.000 dollari è necessario compilare una dichiarazione doganale, mentre per somme più alte i contanti sono vietati. Esistono poi vincoli sui flussi finanziari in uscita, che non riguardano comunque la questione che stiamo discutendo.

Dati i controlli e gli obblighi valutari esistenti in un dato paese, in nessun paese del mondo tali controlli e obblighi variano se il motivo per cui una persona deve inviare o portare soldi all’estero è l’adozione internazionale.

Se quindi un ente autorizzato vi avesse chiesto di portare contanti in Russia perché quest’ultima non accetta i bonifici bancari o non accetta bonifici bancari relativi all’adozione internazionale, tale richiesta, francamente incredibile nelle sue motivazioni, non potrebbe che coprire secondi fini.

Nella migliore delle ipotesi, l’ente in questione potrebbe non essere presente in Federazione russa in modo completamente regolare e avrebbe quindi difficoltà anche solo ad aprire un conto corrente bancario oppure i professionisti, dei cui servizi vi sareste avvalsi, potrebbero non volere dichiarare al fisco quanto guadagnato.

Volendo essere più pessimisti, i contanti portati dalle coppie adottive potrebbero servire per attività illecite quali ad esempio corruzione o concussione da compiersi nelle procedure adottive, che sarebbero di conseguenza più o meno irregolari.

Delle ricevute, magari con firma illeggibile e su carta bianca, certamente non potrebbero rendere più accettabile l’intera vicenda.

Un caro saluto,

 

Antonio Crinò

Direttore Generale di Ai.Bi.