Abbiamo il decreto d’idoneità, ma ci assale il dubbio che per noi sia meglio l’affido…

Cara Ai.Bi. ,

siamo una giovane coppia (abbiamo entrambi meno di 35 anni) che risiede in Lombardia e tempo fa decise di tentare la strada dell’adozione internazionale. Recentemente abbiamo ottenuto il decreto di idoneità per l’adozione. In un primo momento la notizia è stata accolta con molta gioia, ma subito dopo abbiamo iniziato a riflettere sull’effettiva opportunità di adottare un bambino straniero. Analizzando un po’ le nostre caratteristiche, non nascondiamo di essere stati assaliti dai dubbi. Molti aspetti dell’adozione internazionale, infatti, ci lasciano decisamente perplessi e temiamo di non farcela a essere dei buoni genitori per un bimbo abbandonato proveniente magari dall’altra parte del mondo. Abbiamo quindi iniziato a pensare che per noi fosse più indicato un percorso di affido familiare.

Abbiamo iniziato a documentarci per poter maturare una decisione definitiva. Siamo stati avvertiti che adozione e affido non vanno d’accordo: se prendessimo in affido un bambino e subito dopo si aprisse la possibilità di un’adozione, sorgerebbero dei problemi. Rinunciando all’adozione, però, ci sentiremmo una risorsa sprecata.

Quando ci è stato chiesto se accettassimo il rischio giuridico – cioè che il bambino in affido preadottivo potesse tornare alla famiglia di origine, come per l’affido -, abbiamo detto subito sì, perché in ogni caso sentiremmo di avere accompagnato un bimbo per un po’.

Ci potete aiutare a prendere una decisione?

Grazie,

Alessia e Gabriele

 

affido

Cari Alessia e Gabriele,

la situazione in cui vi trovate non è unica: si tratta di un dubbio che può facilmente nascere nella mente di una coppia disposta ad accogliere un bambino in difficoltà ma portata anche, con realismo e consapevolezza, a condurre un’analisi sulle proprie risorse e attitudini.

Innanzitutto è da precisare che affido e adozione non sono due percorsi in antitesi. Una coppia adottiva può anche diventare affidataria e viceversa. Ma nel tempo. È sconsigliato perseguire le due strade contemporaneamente perché adozione e affido costituiscono comunque due percorsi molto diversi e comunque impegnativi.

Per questo vi invitiamo in particolare a non confondere l’affidamento familiare con il periodo di affido pre-adottivo. Soprattutto per il bambino si tratta di due situazioni completamente diverse. Un minore in affido familiare sa bene che la sua permanenza presso la famiglia accogliente è temporanea e che, al termine del percorso stabilito, tornerà nella sua famiglia di origine, che esiste e con la quale mantiene i contatti durante tutto il periodo di affido. Il bambino che arriva invece in affido pre-adottivo confida nel fatto che quella che gli ha aperto le porte possa diventare la sua famiglia definitiva e che lui potrà diventare figlio di quei genitori.

Pertanto, il nostro consiglio è quello di valutare bene le vostre attitudini, ma anche le possibili reazioni del minore che andrete ad accogliere. Un valido aiuto in questa fase potrebbe giungervi dai Servizi e/o dell’Ente che vi hanno seguiti durante la prima fase dell’iter adottivo.

Se invece, volete approfondire con noi sappiate che periodicamente organizziamo momenti informativi di gruppo o su appuntamento con nostre famiglie affidatarie perché crediamo che il confronto potrà offrirvi qualche spunto in più proprio in virtù dell’esperienza vissuta.

 

Un caro saluto,

 

Settore Affido di Amici dei Bambini