Adozione a distanza. Sono contraria perché non sono sicura che i soldi arrivino. Non è meglio semplificare le adozioni?

Io sono contraria all’adozione a distanza e vi spiego il motivo;perché dovrei mandare dei soldi se non sono sicura che siano davvero per il bambino? Non è meglio la semplificazione delle adozioni?

Non credo che una famiglia onesta come la mia è lavoratrice non sapremmo far crescere un bambino…A già noi non siamo ricchi e famosi….Non abbiamo conti in banca e via dicendo.. grazie governo lo dico sempre….ammazza quanto sei caro!

Maria (dalla pagina FB di Ai.Bi.)

Gentilissima Maria,

è doveroso fare subito una precisazione: l’Adozione Internazionale o l’Adozione Nazionale sono altro dall’Adozione a Distanza. Due forme di accoglienza che rispondono a esigenze di protezione dei minori completamente differenti.

L’Adozione a Distanza è una forma di solidarietà alla portata di tutti che permette di prendere per mano un bambino o adolescente in grave difficoltà familiare che può vivere con la sua famiglia di origine o essere accolto in un istituto o casa famiglia.  Sono milioni i bambini nel mondo che vivono in condizioni precarie senza cibo, acqua, istruzione, assistenza sanitaria ma soprattutto vivono in gravi difficoltà familiare. L’Adozione a Distanza è dunque uno strumento di aiuto a sostegno di bambini in grave difficoltà familiare.

Rispondendo al dubbio da lei espresso sull’effettiva destinazione del contributo ricevuto, è bene tener presente che i sostenitori ricevono aggiornamenti periodici sulla situazione del bambino, può mettersi in comunicazione con il bambino o l’adolescente sostenuto, può, se lo desidera, andare a visitare il minore sostenuto a distanza. Inoltre, è sempre possibile per tutti e non solo i sostenitori poter verificare la  trasparenza dell’associazione con la quale è stata attivata l’adozione a distanza consultando sul sito i bilanci consuntivi e i bilanci sociali.

Altro è invece l’Adozione Internazionale che risponde alla necessità di restituire ad un bambino abbandonato e dichiarato adottabile dalle autorità del Paese di residenza  al desiderio di genitorialità e accoglienza di una famiglia che sceglie la strada dell’adozione internazionale per rendere figlio un bambino già nato che non è figlio.

Come saprà, da sempre Ai.Bi. si batte perché l’adozione internazionale sia un “bene comune” nell’interesse di 140 milioni di bambini nel mondo che oggi non sono figli.

Oggi più che mai, dinanzi al crollo decennale delle adozioni internazionali, riteniamo sia  necessario ridare fiducia alle famiglie attraverso l’introduzione di strumenti normativi, che rendano più agevoli e veloci le procedure adottive, ma anche di maggiori agevolazioni economiche per le famiglie che intendono avviare un iter adottivo: da qui la nostra proposta di un bonus di 10mila euro, per le coppie che accolgono minori stranieri con l’adozione internazionale.

Cordiali saluti,

Staff Ai.Bi.