Adozione. Come gestire le emozioni quando, alla prima esperienza di genitori, si accolgono due gemelle?

Le bambine erano state ben preparate al loro arrivo in Bolivia, e attendevano con trepidazione l’incontro con mamma e papà: malgrado le inevitabili paure, la ‘chimica’ è stata immediata

E come fare se si diventa mamma e papà prima nel cuore, durante la lunga gestazione adottiva, e poi in carne ed ossa, in un istante, quando due sorelline di sei anni corrono in contro e saltano al collo? 

Possiamo solo immaginare quello che è accaduto a Marcella e Davide, in un giorno di primavera a Sucre, in Bolivia e la foto che vediamo oggi restituisce la gioia di tutta la famiglia.

E’ stato un momento bellissimo e al tempo stesso non come ce lo immaginavamo, perché abbiamo incontrato Marta e Olivia in una stanza, con molta gente intorno, quindi senza quell’intimità che speravamo. Ma poi abbiamo capito che le persone dell’istituto e quelle che ci accompagnavano erano felici ed emozionate quanto lo eravamo noi: alcuni filmavano l’incontro per donarci poi quelle immagini preziose – raccontala mamma – : le bambine ci sono corse incontro, erano commosse. E noi cercavamo di dividerci per abbracciarle”.

Il viaggio della nuova famiglia in Bolivia è iniziato qui, in mesi di limitazioni per la pandemia, tra un tampone antigienico e documentazione da presentare.

“Non solo! – aggiunge il papà – dopo 25 ore di voli e attese, appena arrivati ci comunicarono che avremmo incontrato le bambine dopo solo due ore! non eravamo pronti a tutto questo e quindi…altro salto nel buio!”.

Le risorse dei due genitori non erano certo esaurite: dopo il primo giorno insieme, durante il quale si sono vinte timidezze e ritrosie, mamma e papà hanno fatto visita alle loro figlie, come previsto dalla procedura, ogni giorno per una settimana. 

“Fin dai primi giorni abbiamo notato subito le particolarità e le differenze dei due caratteri – ricorda Marcella – una figlia si mostra subito più socievole, l’altra più ritrosa, che ha bisogno di tempi e adattamenti ….un po’ come me!”.

Trascorsa la prima settimana, dove si sono intrattenuti, giocando tutti insieme, anche con gli altri bambini ospiti dell’istituto, Marcella e Davide si sono trasferiti in una casa ampia, con giardino, dove è iniziata la convivenza e la vita di famiglia. 

E’ stato un periodo molto bello e sereno, quello trascorso in Bolivia. Impegnativo perché è durato circa due mesi – spiega la coppia che è stata accompagnata dalla sede AiBi di Mestre – ma utile e importante per cominciare a vivere tutti assieme”. In questo periodo la famiglia ha girato il paese, complice il fatto che il papà, in passato volontario per organizzazioni umanitarie che operano nel paese, è tornato a visitare luoghi in cui sono sviluppati progetti di cooperazione internazionale.

Le bambine, a detta dei genitori, erano state ben preparate al loro arrivo in Bolivia, e attendevano con trepidazione l’incontro con mamma e papà: malgrado le inevitabili paure, la ‘chimica’ è stata immediata.

Non solo: la fiducia è sorta così naturale che in occasione del compleanno dei 6 anni, a maggio, la festa è stata organizzata in quell’ istituto che le bambine avevano lasciato da poco.

“Qualche timore c’era da parte nostra ma siamo stati rassicurati – dicono genitori – è stata una giornata bellissima alla fine, che ha dato la possibilità alle nostre figlie di trascorrere tempo in un luogo e soprattutto con le persone che si sono prese cura di loro per tanto tempo”.

settembre Marta e Olivia andranno a scuola in prima elementare: sono vivaci, piene di energia “bellissime e perfino molto ironiche” dice la mamma, “felice che siano state inserite in due classi diverse così da sviluppare al meglio le rispettive individualità”. 

Marta e Olivia, in Bolivia, sono state ‘una famiglia’ per necessità, sostenendosi a vicenda. Oggi possono finalmente tornare a essere bambine, accolte dall’amore della loro sola e unica famiglia.