Adozione contro aborto: le domande dell’On. Mussolini

Nel dibattito in corso sull’adozione dei bambini appena nati dagli USA, si è inserita anche la Presidente della Commissione bicamerale per l’infanzia, On. Alessandra Mussolini, che teme il via ad “una compravendita inaccettabile”. “Chi seguirebbe le coppie?”, “chi prenderebbe i bambini più grandicelli”, “è davvero una pratica che riduce gli aborti?”: tanti i quesiti posti dalla Presidente, alcuni anche legittimi, a cui Ai.Bi. tenta di dare oggi una risposta.

In questa procedura non c’è spazio per il mercato: adozione diretta non vuol dire adozione “fai da te” quando si tratta di adozioni monitorate dagli enti autorizzati. Nelle adozioni proposte da Ai.Bi. la procedura sarebbe seguita, sin dall’inizio e fino al periodo post-adottivo, dagli enti autorizzati dei due paesi. La famiglia d’origine è consigliata e seguita dagli esperti delle agenzie statunitensi, mentre quella adottiva residente all’estero sarebbe seguita dall’ente autorizzato del Paese ricevente, come già avviene per ogni altra procedura rispettosa della Convenzione de L’Aja del 1993 sulla cooperazione in materia di adozione internazionale, ratificata dagli Stati Uniti. Non c’è compravendita non essendoci alcun denaro che passa direttamente in mano tra le due famiglie.

Nella procedura di adozione dei neonati dagli USA, tutta la fase che va dalla consulenza alle gestanti alla nascita del minore, e poi fino all’accompagnamento delle madri nella scelta di consentire all’adozione del proprio figlio dinanzi al Giudice statunitense, è sotto la responsabilità dello Stato americano che segue le proprie procedure. Tali procedure, oltre ad essere conformi alla Convenzione de L’Aja, garantiscono alla madre il diritto di prendere una scelta consapevole e meditata.

Quanto alla temuta riduzione dell’adozione dei minori più grandicelli, si tratta di una preoccupazione che esula dal punto della questione: se non trovano una famiglia idonea negli USA i minori appena nati dichiarati adottabili vengono comunque inseriti nel sistema dell’affidamento tramite “foster care” in attesa che si trovi una diversa famiglia. E’ noto, invece, che – secondo il principio di sussidiarietà – trovare immediatamente una famiglia stabile corrisponde al superiore interesse del minore piuttosto che essere affidato in via temporanea.

Secondo l’On. Mussolini “non si possono fare le liberalizzazioni sui bambini”. Quelle che Ai.Bi. ha proposto, però, non sono certo liberalizzazioni, né procedure volte a “togliere regole a garanzia dei più piccoli” ma si tratta, al contrario, dell’inclusione, tra le “candidature” per queste adozioni, di coppie idonee residenti in Italia che possano contribuire a dare ai più piccoli la garanzia di trovare immediatamente una famiglia, nel momento in cui ne viene dichiarata l’adottabilità, senza dovere attendere che l’ingresso nel circolo del “foster care” imprima nelle loro anime gli indelebili segni di una vita “fuori famiglia”.

La vera novità per l’Italia è il riconoscimento alle madri un ruolo fondamentale e responsabilizzato nella scelta del futuro del proprio figlio, qualunque sia questo futuro: la madre statunitense è inclusa tra i soggetti che operano la scelta della famiglia adottiva; non sceglie però da sola: la selezione è limitata alle famiglie già dichiarate idonee e, comunque, sia gli esperti autorizzati dei due paesi che il giudice competente devono confermare quella scelta. Sono adozioni rigorosamente giudiziali.

L’incidenza che questa procedura può avere nell’ottica di combattere gli aborti è un quesito che potrebbe e dovrebbe essere posto – insieme ad altri – direttamente alle autorità e agli esperti statunitensi, che potrebbero fornirci ottimi spunti per sviluppare le attività da realizzare in Italia in adempimento della legge che regolamenta la pratica dell’aborto. L’Italia dovrebbe, da parte sua, occuparsi dell’attuazione degli articoli 1 e 2 della legge n. 194/1978 non essendosi ancora giunti sul territorio nazionale ad una realizzazione capillare degli interventi necessari a sostenere la maternità ed ogni scelta ad essa collegata.