Adozione e affido. Voglia di riforma. La proposta di Floridia, D’Angelo e Pillon: tempi certi e procedure uniformi per chi adotta

I contenuti del ddl presentato dai due senatori del Movimento 5 Stelle e dal senatore della Lega

Sono 15 le proposte di legge sull’adozione sia internazionale che nazionale e sull’affido presentate dall’inizio dell’attuale legislatura parlamentare, la XVIII nella storia della Repubblica Italiana, apertasi ufficialmente il 23 marzo del 2018. Proposte che testimoniano la necessità di riformare un settore, quello delle adozioni, soffocato troppo spesso da una burocrazia eccessiva.

Tra queste c’è l’iniziativa dei senatori Barbara Floridia e Grazia D’Angelo, del Movimento 5 Stelle, presentata congiuntamente con Simone Pillon della Lega, che riguarda la possibile semplificazione del tempo di attesa dei decreti di idoneità da parte dei tribunali dei minorenni (“Modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184, in materia di semplificazioni iprocedurali del sistema delle adozioni nazionali), comunicata il 10 aprile scorso.

La proposta riguarda l’adozione nazionale per possibile semplificazione del tempo di attesa dei Decreti Idoneità. “In particolare – hanno dichiarato i presentatori – l’articolo 1 apporta delle modifiche all’articolo 22 della legge 4 maggio 1983, n. 184, poiché abroga la parte relativa alla presentazione della medesima domanda e dell’annessa documentazione a più tribunali minorili; del tutto superfluo dopo l’istituzione di un’apposita banca dati nazionale, divenuta operativa con decreto del Ministero della giustizia 24 febbraio 2004, n. 91”. Scopo peculiare è infatti uniformare “a livello statale la documentazione necessaria per la presentazione della domanda da parte di coloro che vogliono adottare, nonché garantire tempi certi per completare la fase di valutazione della loro idoneità”.

Prevede inoltre, rispetto alla legge originaria: che i genitori dichiarino esplicitamente la disponibilità ad adottare un minore con una minorazione fisica, psichica o sensoriale (come da articolo 2, comma 1 della legge 104 del 1992); una durata massima di 120 giorni per il periodo dedicato alle indagini sui richiedenti con una sola possibilità di proroga (motivata) per non più di 60 giorni; la soppressione della possibilità per il giudice di sentire gli ascendenti degli adottanti prima di disporre l’affidamento pre-adottivo; l’introduzione di un contributo una tantum di 3mila euro per chi intende adottare (con uno stanziamento complessivo di due milioni di euro a partire dal 2020).