Adozione. L’età del bambino? Lo vorremmo il più piccolo possibile

Quando i limiti, che le coppie si pongono a inizio iter adottivo, si sgretolano di fronte a una scheda dove viene presentato il bambino reale

Capita spesso che le coppie si presentino agli Enti autorizzati sottolineando con particolare enfasi la questione “età massima” che dovrà avere il figlio.
Durante lo studio di coppia si affrontano svariati punti indispensabili per stilare la relazione da presentare al giudice del Tribunale dei Minori, ma raramente si riescono ad approfondire adeguatamente gli argomenti specifici dell’adozione, per cui si resta vaghi con gli operatori dei Servizi sul bambino e la sua possibile identità: ci sono troppe variabili da tener presente all’inizio del percorso in consultorio ed è improbabile riuscire a trattare tutte le possibili situazioni, sia per l’adozione nazionale sia per quella estera.
Per esempio, sulla versante della salute non si può essere davvero precisi relativamente alla “disponibilità reale” della coppia, per cui, in genere, ci si aggiorna con una generico: “Più avanti nel percorso si valuterà”.
Discorso analogo per la provenienza geografica: “Dipende da come sarà l’andamento delle adozioni internazionali quando si avrà il decreto” e da come, nel concreto, sarà spendibile la propria idoneità rispetto ai Paesi aperti in quel momento.
Non va del tutto liscia nemmeno sul colore della pelle, perché “Non é un problema… ma valuteremo”
Su una questione, però, le coppie sembrano avere le idee quasi sempre piuttosto chiare: l’età massima che avrà il figlio: “Non si va oltre gli anni…” e qui ciascuno calcola la cifra di volta in volta “più conveniente”, “più desiderabile”, “preferibile”… Cifre che possono variare un po’, ma che stabiliscono sempre una “età massima” da bambini piccoli.

Ma i sogni non combaciano con la situazione reale

Il fatto è che nel fare questo non si valuta adeguatamente il dato anagrafico, finendo per idealizzare un bambino molto più piccolo di quanto gli abbinamenti attuali indichino. Non si ragiona abbastanza sul fatto che la questione età non può essere un limite invalicabile e che non é (non dovrebbe) essere un confine posto oggi, valido per tutto il tempo che l’iter impiegherà ad arrivare a buon fine. Perché anche la coppia adottiva, nel mentre, cresce e, dunque, ha senso non considerare variabile l’età massima del bambino, o dovrebbe essere variabile come è variabile il crescere degli anni della coppia? Altrimenti, è come se il passare del tempo valesse solo per i genitori che invecchiano, ma non per il bambino, che resta idealmente “bloccato” sempre piccolo!

“Vogliamo comunque leggere la scheda: magari saranno loro i nostri  figli!”

Per questi motivi, ci è capitato di essere prudenti con i signori Rossi (nome di fantasia) quando è arrivata la scheda di due fratellini che potevano essere proposti in adozione, anche se l’età massima del primo superava il limite che la coppia aveva sperato.
Così, dopo un consulto interno tra operatori, si è deciso di fare una chiamata informale alla coppia per avvertirli, mettendo le mani avanti.
Ma la reazione della coppia è stat sorprendente. Perché se solitamente ci si sente rispondere: “Ma lo sapevate che non volevamo andare oltre quell’età…”, i coniugi Rossi hanno invece spalancato la porta della possibilità: “È vero che va al di là di ciò che speravamo, ma è doveroso concedere a questi due fratelliniuna possibilità di avere dei genitori. Noi desideriamo dei figli e qui ci vengono presentati due bambini. L’età è solo una delle variabili che possono influire sulle decisioni per procedere: vogliamo valutare, con serenità, avendo tutti gli elementi in mano. Quindi vogliamo leggere la presentazione di questi fratellini, anche se palesemente gli anni del più grande oltrepassano il paletto che, arbitrariamente, ci eravamo posti. Perché qui ci sono due bambini che, forse… sono i nostri figli!”.
Senza fermarsi alle proprie idee “preimpostate”, ma abbracciando idealmente quei bambini reali che, sempre, vanno al di là di qualsiasi cosa ci si possa essere immaginati prima.
“Bene, signori Rossi. Grazie. Allora ci vediamo in sede per conoscere i vostri figli!”

Informazioni e domande sull’adozione internazionale

Chi sta considerando un’adozione internazionale o semplicemente desidera avere maggiori informazioni a su questi temi, può contattare l’ufficio adozioni di Ai.Bi. scrivendo un’e-mail a adozioni@aibi.it

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