Adozione. Il controllo dei vaccini: “Ha fatto un po’ il duro. Ma vedevo nei suoi occhi la paura”

Non ho potuto proteggerti prima, ma stai certo che da quando hai intrecciato le tue braccia alle mie, dal primo nostro incontro, ho giurato a me stessa che ti avrei protetto per sempre da tutto e da tutti, anche da un aghetto di siringa di un medico”

Quando finalmente il “meraviglioso” e “faticoso” percorso dell’adozione internazionale giunge a compimento e una mamma, un papà ed un piccolino si stringono a formare una famiglia, inizia la scoperta della quotidianità vissuta assieme nel caldo nido domestico e anche le prime “preoccupazioni”.

Così è accaduto anche ad una famiglia di Ai.Bi., che tornata felicemente in Italia con il proprio bambino, Moises ( nome di fantasia) si è trovata alle prese con un “temibile” check up sanitario, consigliato dal pediatria di fiducia.

Il risultato?

Ce lo raccontano direttamente loro in questa dolcissima storia:

 Il pediatra ci ha proposto un check up per comprendere le reali condizioni di salute di Moises, “questo sconosciuto” tanto atteso e cercato.

La documentazione ricevuta all’abbinamento non era male… ma non dava tutte le informazioni necessarie…

Nel Paese di origine ci hanno fornito ulteriori buone notizie e siamo stati molto soddisfatti di conoscere sempre più approfonditamente nostro figlio.

Tornati a casa il pediatra ci ha convinti ad approfondire ulteriormente tante informazioni sul piccolo: ci interessa molto la sua salute, ma non volevano certo sottoporlo a uno stress eccessivo, con tutti questi cambiamenti nella sua vita.

Chi ama i medici o gli accertamenti? Non è certo quello che vorresti augurare a tuo figlio appena arrivato in Italia e finalmente in famiglia…

 Ai.Bi. ci ha così proposto di rivolgerci ad un centro specifico per il bambino adottato che si trova nella nostra regione e abbiamo deciso di seguire il loro consiglio.

Per prima cosa, le vaccinazioni!

Il medico ci ha consigliato di rifare alcuni vaccini, visto che nel suo Paese d’origine non c’è l’obbligo vaccinale per alcune malattie da noi invece necessarie.

Ieri siamo andati. Moises non aveva idea di cosa sarebbe successo, anche se gli avevamo accennato la cosa e lo avevamo preparato in base alla nostra esperienza. Per me è stato come accompagnarlo al patibolo!

Nostro figlio invece è stato davvero coraggioso. Ha fatto un po’ il duro. Ma vedevo nei suoi occhi la paura.

Tornati a casa Moises era un po’ incupito, anche se siamo passati in gelateria a comprargli il più grande cono che sia possibile mangiare.

Con il caldo abbraccio della mamma e del papà passa tutto, anche la paura

Il pomeriggio è trascorso senza alcun problema. Poi, verso le sei, sono iniziate a spuntare alcune linee di febbre.

Ecco che allora che Moises si accoccola su di me… mi si “struscia” al fianco, chiedendomi con gli occhi, più che con la voce, un abbraccio e vicinanza…

È rimasto così, con me sul divano a guardare i cartoni. Poi è tornato a casa il papà e la sua attenzione si è concentrata su di lui.

Anche qui, scena molto tenera, occhi lucidi, fronte calda, corpo pesante tutto spalmato sul papà che lo teneva seduto su di sé.

Nostro figlio era disteso sul padre, mollemente affidato al calore del corpo di un padre protettivo, che gli carezzava la testa (ho mal di testa, diceva) e per un’ora intera il divano è stato scenario di un rapporto meraviglioso tra il nostro cucciolo e il padre amorevole, che ha avvolto con il suo corpo, quel piccolo dalla temperatura elevata.

Accarezzava i capelli ispidi, toccava amorevolmente la fronte calda, che fino a pochi mesi fa mai aveva toccato. Gli occhi lucidi e la bocca seria, come pochissime volte abbiamo visto, in questi mesi di grandi sorrisi.

Il corpo molle aderente a noi, in cerca di cure e comprensione. Come in cerca del conforto che quella sensazione sarebbe passata presto.

 Il bimbo si è affidato senza problemi a noi. Si sentiva sicuro, protetto e amato, in un momento delicato, in cui era in balia di nuove sensazioni.

Che forza il nostro bambino (e immagino tutti quelli che si affidano ai genitori adottivi) che senza conoscerli granché. Sono certi di essere amati e protetti, coccolati e accarezzati, anche in un giorno in cui sono vulnerabili.

Non ho potuto proteggerti prima, ma stai certo che da quando hai intrecciato le tue braccia alle mie, dal primo nostro incontro, ho giurato a me stessa che ti avrei protetto per sempre da tutto e da tutti, anche da un aghetto di siringa di un medico.

Sono con te, sarò al tuo fianco quando starai bene e quando, come oggi, mi chiederai in qualche modo di abbracciarti e avvolgerti. Per sempre.

Una mamma adottiva felice

Per chi volesse avere maggiori informazioni sull’adozione internazionale o volesse partecipare ad un primo incontro informativo, può accedere alla pagina di Ai.Bi. dedicata cliccando QUI