Adozione in Cassazione: tutti hanno diritto a una famiglia

“Ride e gorgheggia. Che ne sa, lui del razzismo? E’ sole dai riflessi bruni, un anno e mezzo, kenyota meneghino in fasce, che gioca e mangia e strilla con un ‘energia impetuosa, elogia la vita in note, mentre sua madre Carla se lo mangia con gli occhi, e dice si figuri, quando mai? “Ma le pare davvero che qualcuno potrebbe creare a mio figlio dei problemi solo perché ha la pelle di un colore piuttosto che di un altro? Al giorno d’oggi? E poi, se casomai questo accadesse, noi gli daremmo gli strumenti per cavarsela.

Gli spiegheremo che è un limite di chi assume questi atteggiamenti, è solo ignoranza, è non sapere e per questo temere la diversità.” Ride anche lei, sovrapponendo vibrazioni argentine a quelle del suo Isaac. Nel limbo dell’invulnerabilità di alcuni al razzismo e altre miserie che albergano nei cuori d’altri, una può pure trovarci anche qualcosa di grottesco, nella vertenza che ha indotto l’ente con il quale Carla ha adottato, Ai.Bi., a promuovere la battaglia che ieri con la richiesta di un Pg ha messo a segno il primo risultato.”

(fonte: Il Messaggero)